La missione ESA/JAXA BepiColombo ha catturato questa splendida vista del ricco paesaggio geologico di Mercurio il 23 giugno 2022 mentre la navicella spaziale ha sorvolato il pianeta per una manovra di assistenza gravitazionale.
L’immagine è stata scattata alle 09:49:22 UTC (le 11:49 italiane) dalla telecamera di monitoraggio 2 del Mercury Transfer Module, quando la navicella si trovava a circa 920 km dalla superficie di Mercurio. L’avvicinamento più vicino di circa 200 km è avvenuto poco prima, alle 09:44 UTC (le 11:44 italiane). In questa immagine, il nord è più o meno verso l’alto a destra.
Si possono vedere parti del Mercury Planetary Orbiter, in particolare il braccio del magnetometro che va dal basso a sinistra in alto a destra e una piccola parte dell’antenna in basso a destra. Si possono distinguere chiaramente anche grandi crateri da impatto, tra cui un bacino a più anelli di 200 km di larghezza, in parte nascosto dal braccio del magnetometro, insieme ad altre caratteristiche geologiche.
Una scarpata prominente e diritta illuminata dal sole corre dalla parte inferiore dell’immagine verso il braccio del magnetometro. È lunga circa 200 km – di cui 170 km possono essere visti in questa immagine – ed è alta 2 km, e fa parte del pattern globale di faglie geologiche di Mercurio. In precedenza senza nome, l’International Astronomical Union Working Group for Planetary System Nomenclature gli ha assegnato il nome “Challenger Rupes” all’inizio di questo mese, in attesa che fosse ben visibile nelle immagini MCAM durante questo swingby.
A destra di Challenger Rupes c’è un cratere senza nome largo 140 km che attira l’attenzione grazie al punto luminoso all’interno del cratere, che è materia espulso relativamente fresco da un piccolo e giovane cratere da impatto. Il fondo del grande cratere è ricoperto da lave che si estendono nelle lisce pianure circostanti (Catuilla Planum). Il fondo del cratere è anche tagliato da due prominenti scarpate di faglia approssimativamente parallele a Challenger Rupes. Il modello di faglie in questa regione, probabilmente correlato a un sistema di faglie chiamato Beagle Rupes, ha sicuramente una storia affascinante da raccontare sulla storia tettonica di Mercurio – un aspetto chiave della scienza che BepiColombo esplorerà una volta in orbita attorno al pianeta e svolgendo la sua missione principale dal 2026.
Un altro cratere accattivante è il cratere Eminescu largo 130 km nella parte in alto a destra dell’immagine. Questo sarà un cratere particolarmente interessante da studiare per BepiColombo poiché contiene “cave”, caratteristiche geologiche uniche di Mercurio.
Le strisce luminose che si irradiano dal cratere Xiao Zhao largo 24 km a destra dell’immagine risaltano anche sullo sfondo più scuro. Questi “raggi” sono formati dal materiale espulso durante l’evento di impatto che ha scavato il cratere e svaniscono nel giro di poche centinaia di milioni di anni. Questo ci dice che Xiao Zhao è uno dei crateri da impatto più recenti su Mercurio.
Un assaggio stuzzicante
Questa immagine è solo un assaggio stuzzicante della ricca geologia che BepiColombo studierà in modo più dettagliato dall’orbita. La manovra di assistenza gravitazionale è stata la seconda su Mercurio e la quinta di nove sorvoli in totale. Durante il suo viaggio di sette anni verso il pianeta più piccolo e più interno del Sistema Solare, BepiColombo effettua un sorvolo sulla Terra, due su Venere e sei su Mercurio per aiutare a seguire la rotta verso l’orbita di Mercurio nel 2025.
Il Mercury Transfer Module trasporta due orbiter scientifici: il Mercury Planetary Orbiter dell’ESA e il Mercury Magnetospheric Orbiter della JAXA, che da orbite complementari studierà tutti gli aspetti del misterioso Mercurio dal suo nucleo ai processi di superficie, al campo magnetico e all’esosfera, per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del un pianeta vicino alla sua stella madre.
Domani è attesa la pubblicazione di nuove immagini del sorvolo, mentre il set completo sarà disponibile lunedì 27 giugno.