Da Nord a Sud, è corsa contro il tempo per mettere in campo misure nel tentativo di arginare i danni e i costi della siccità che ormai da 4 mesi ha colpito il Paese.
Stato di calamità e cabina di regia per monitorare i bacini idrografici sono le richieste avanzate al Governo dal presidente dell’Associazione nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi), Francesco Vincenzi, intervenuto nel corso di una iniziativa promossa dalla Coldiretti di Basilicata. “Chiediamo lo stato di calamità e una una cabina di regia con a capo la Protezione civile, che regolarizzi in tutti i bacini idrografici quelli che sono i rilasci da monte e ai prelievi a valle. Se tutto questo non viene fatto si creano conflitti sulla risorsa, sugli usi, tra i territori,” ha affermato Vincenzi. “Il Governo ci ha convocato, sta ragionando sul come affrontare la tematica e auspichiamo che in sede di conferenza Stato-Regioni, insieme allo stesso Governo, si prendano quelle decisioni tali da far nascere lo stato di emergenza e, dall’altra parte, trovare le risorse per fare quegli interventi urgenti e indifferibili che metterebbero – non dico in sicurezza immediata – i nostri territori, in relazione ai cambiamenti climatici che darebbero al nostro Paese una prima risposta. Ma soprattutto occorre creare, in buona parte del Paese, una rete di invasi e insieme a Coldiretti, un piano laghetti, che ci permetta di trattenere l’acqua quando piove e distribuirla quando ne abbiamo bisogno“. “Tutto questo – ha concluso Vincenzi – dovrebbe portare a un aumento del trattenimento dell’acqua da un 10 a un 30 per cento”.
Situazione in peggioramento in Trentino Alto Adige
Si aggrava la situazione siccità in Trentino Alto Adige, a causa delle precipitazioni nevose ridotte dello scorso inverno, della scarsità delle piogge primaverili e del clima torrido degli ultimi giorni, ma la situazione rimane ancora sotto controllo. La portata del fiume Adige è più bassa del 24% rispetto alla media stagionale, ma si registrano ancora 150 metri cubi al secondo al ponte di San Lorenzo, nella città di Trento, sufficiente a soddisfare le richieste in ambito agricolo. In settimana verrà inviata da parte della Provincia una lettera a tutti i Comuni trentini per invitare alla moderazione nei consumi, a partire dalla chiusura delle fontane.
In Valle d’Aosta nevai sciolti come ad agosto
In Valle d’Aosta i nevai sono già sciolti come ad agosto, e la portata della Dora Baltea, affluente del Po, è quasi dimezzata rispetto alla media storica. L’idrometro che a Hone, poco prima del confine con il Piemonte, misura la portata della Dora Baltea, in tarda mattinata segnalava una portata di 135 metri cubi al secondo, valore che un anno fa era di 243 m3/s. In base ai dati forniti dal Centro funzionale regionale, inoltre, il picco del periodo di piena quest’anno è stato anticipato e ha avuto volumi inferiori: nel 2021 era stato il 20 giugno, con una portata di 300 m3/s, nel 2022 si è registrato il 22 maggio e con 200 m3/s. Riguardo all’acqua conservata nel manto nevoso (lo ‘Snow water equivalent’) rispetto alla media storica il calo è del 40-50% – dato peggiore registrato dal 2002 ad oggi – e il momento di fusione è stato anticipato di un mese e mezzo a causa delle scarse precipitazioni e delle alte temperature.
Agricoltura a rischio in Emilia-Romagna
Caldo record, pochissima acqua nei terreni e agricoltura particolarmente in sofferenza, primi stop per la produzione idroelettrica: in Emilia-Romagna a destare le maggiori preoccupazioni è anche la risalita del cuneo salino, ora a 21 km (l’avanzamento dell’acqua di mare nel delta di acqua dolce). A giugno le precipitazioni sono del 62% in meno mentre rispetto alla media insistono temperature più alte di tre gradi.
Corsi d’acqua in sofferenza in Toscana
In Toscana, un bacino d’acqua su due è a portata ridotta, con gravi ricadute sulla produzione agricola a causa della prolungata assenza di pioggia accompagnata dal caldo intenso. Le zone più colpite sono la Maremma, la Val di Cornia e l’isola d’Elba, l’area interna della Versilia e la Lunigiana. L’approvvigionamento idrico per i cittadini al momento non è in difficoltà, ma il vero problema è la campagna che rischia un danno alle coltivazioni da campo come i cereali ma anche olivi, ortaggi e frutta. Un corso d’acqua su due in Toscana, riporta Coldiretti, fa registrare portate inferiori alla media del periodo. Per questo motivo oggi il presidente della Regione Toscana parteciperà alla Conferenza delle Regioni, convocata d’urgenza a Roma per decidere sulla proclamazione dello stato di emergenza per la siccità nelle aree del centro-nord.
Portata dei fiumi ai minimi storici nelle marche
Portata dei fiumi ai minimi storici, rischio della necessità di razionare l’acqua entro l’estate e danni anche ai campi: questa la situazione siccità nelle Marche. Anche i fiumi sono prosciugati dalla carenza di precipitazioni che nel 2022 hanno raggiunto un -53% rispetto alla media degli ultimi dieci anni: osservati speciali tra i corsi d’acqua Esino e Misa (Ancona), Metauro (Pesaro) e Chienti (Macerata) per i quali situazione è ad un passo dallo stato di emergenza.
In Umbria Trasimeno e Tevere in sofferenza
Il lago Trasimeno e il fiume Tevere continuano a scendere di livello. In soli quattro giorni sono calati, rispettivamente, di tre e sei centimetri, secondo i rilevamenti del Centro funzionale della Protezione civile umbra, con riferimento la stazione di San Savino e quella di Ponte Nuovo di Torgiano. Il Trasimeno ha perso un metro e 23 centimetri all’isola Polvese, mentre il livello del Tevere è di un metro e 12 centimetri (dovrebbe essere ricompreso tra i 4,50 e i 5,70 metri). L’assenza di piogge sta mettendo a dura prova i corsi d’acqua più piccoli, come ad esempio il fiume Topino che a Passaggio di Bettona si assesta su un livello di 1,11 metri, per poi diventare un ruscello di pochi cm quando arriva a Bevagna. Drammatica anche la situazione del fiume Paglia nell’Orvietano e del Nestore nel Marscianese.
Pre-allarme in Puglia, agricoltura in crisi
In Puglia è scattata la fase di pre-allarme: le piogge invernali fanno sì che negli invasi ci sia una situazione simile o addirittura in alcuni casi migliore rispetto all’estate scorsa. Ad esempio, nella diga di Occhito sul Fortore, il principale invaso pugliese, ci sono quasi 184 milioni di metri cubi di acqua (dato aggiornato ad oggi dal Consorzio di bonifica della Capitanata), un milione in più rispetto allo scorso anno. Il caldo in arrivo anche in Puglia, però, ha fatto scattare l’allarme soprattutto nel settore agricolo: secondo i calcoli di Coldiretti Puglia, negli invasi artificiali “mancano 80 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla capacità” complessiva, “ma a preoccupare è la riduzione delle rese di produzione del grano e degli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta. Con la trebbiatura in corso, si registra un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi“.
In Molise monitoraggio costante
In Molise al momento non destano preoccupazioni né la situazione idrica, né la situazione siccità, ma è in atto un monitoraggio costante. Osservato speciale è l’invaso della diga del Liscione dove in questi giorni il livello dell’acqua (116 metri) è di un metro superiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
In calo il livello dei fiumi in Campania
I livelli dei fiumi campani sono in calo, ma gli invasi per ora non scendono sotto il livello di guardia e non sono in vista misure di razionamento idrico. La siccità sta colpendo la Campania in misura inferiore rispetto alle regioni del Centro/nord, anche se la situazione complessiva peggiora rispetti agli anni precedenti. Nell’ultima settimana livelli idrometrici dei fiumi Garigliano, Volturno e Sele si presentano in calo, pertanto il rischio permane nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno, ha reso noto l’Unione regionale Consorzi gestione e tutela del Territorio e Acque Irrigue della Campania. A Capua si registra un calo (-32 cm), che porta il Volturno, maggiore fiume meridionale a 109 centimetri sotto lo zero idrometrico. Per quanto riguarda gli invasi, dato negativo per quello della diga di Piano della Rocca sul fiume Alento: contiene il 64% della sua capacità con un volume inferiore dell’10,18% rispetto ad un anno fa.
In calo le riserve idriche negli invasi della Basilicata
Negli invasi della Basilicata meno acqua rispetto ad un anno fa, quando in totale si registravano oltre 444 milioni di metri cubi di acqua, 37 in più rispetto ad oggi. Il calo maggiore lo si registra nell’invaso di Montecotugno, a Senise (Potenza), dove oggi ci sono 239 milioni di metri cubi di acqua, 13 in meno rispetto ad un anno fa. Nella diga del Pertusillo sono contenuti 103 milioni di metri cubi di acqua, 2 in meno rispetto a dodici mesi fa. Quarantasette milioni di metri cubi invece quelli presenti nell’invaso di San Giuliano, alle porte di Matera, dieci in meno nel raffronto con lo stesso periodo del 2021.
In Calabria situazione non allarmante
Al momento non si registra in Calabria un allarme per la siccità, ma la guardia è alta e si monitora costantemente la situazione delle risorse idriche. Sono diversi i comuni che, in via precauzionale, hanno emesso ordinanze di divieto dell’utilizzo di acqua potabile per usi non specifici. Coldiretti Calabria segnala che l’andamento climatico, caratterizzato dal caldo anomalo e persistente, rischia di fare pagare un conto salato in termini di calo delle produzioni di mais, foraggi e ortaggi.
Nelle dighe in Sicilia l’acqua supera i livelli dello scorso giugno
Secondo i dati diffusi dall’Associazione italiana enti di bacino, la Sicilia è la regione italiana con maggior rischio di desertificazione, di valore medio-alto, pari al 70%. Tuttavia, dalla tabella del dipartimento regionale dell’Autorità di bacino del Distretto idrografico della Regione Siciliana, emerge che al primo giugno scorso nelle 25 dighe presenti nell’Isola i volumi d’acqua invasati ammontavano a 572,85 milioni di metri cubi, nello stesso mese del 2021 erano 477,09. Nel maggio scorso erano 581,98, ma quest’anno le piogge sono state abbondanti. In riferimento alla questione siccità, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha convocato per domani pomeriggio, alle 18, a Palazzo d’Orleans, a Palermo, un vertice tecnico per verificare eventuali criticità ed emergenze sul fronte dell’approvvigionamento idrico.