Siccità: il Piemonte chiede lo stato di calamità per l’agricoltura

Inviata a Roma la richiesta di stato di calamità per l'agricoltura a causa della grave siccità che colpisce il Piemonte
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Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha inviato a Roma la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura a causa della grave e persistente siccità che affligge la regione. Il Presidente domani incontrerà gli organi di stampa per fare il punto sulla siccità e l’emergenza idrica. 

Circa 125 Comuni della valle del Po, un centinaio piemontesi e circa 25 lombardi, sono a rischio razionamento idrico.

Secondo i dati forniti nel pomeriggio di oggi dal gestore del ciclo integrato delle acque per questo territorio, Acqua Novara e Vco Spa, sono ormai 11 i Comuni delle due province che si trovano in pieno allarme rosso: in questi centri sono in corso interventi con autobotti, chiusure notturne della distribuzione dell’acqua, ordinanze di non potabilità. I comuni in questione sono Fontaneto d’Agogna, Cureggio, Cressa, Suno in provincia di Novara e Baveno, Brovello Carpugnino, Cambiasca, Pieve Vergonte, San Bernardino Verbano e Vignone nel Vco.  

Si fa più consistente soprattutto la fascia “gialla”, quella che comprende i Comuni a rischio di passare in emergenze piena. Oggi questi comuni sono trenta: Invorio, Borgomanero, Gozzano, Paruzzaro, Gargallo, Maggiora, Boca, Cavallirio, Orta San Giulio, Castelletto Sopra Ticino, Borgo Ticino nel novarese; Caprezzo, Piedimulera, Arola, Borgomezzavalle, Valstrona, Aurano, Germagno, Nonio, Casale Corta Cerro, Ghiffa, Oggebbio, Cannero Riviera, Cannobio, Macugnaga, Mergozzo, Premeno, Premosello-Chiovenda, Trarego Viggiona, Valle Cannobina nel Vco. Ci sono poi 20 Comuni in cui si osservano importanti abbassamenti delle falde acquifere o delle portate provenienti dalle sorgenti: si tratta di Oleggio, Arona, Bolzano Novarese, Soriso, Pogno, Gattico-Veruno, Madonna del Sasso, Oleggio Castello, Pombia, Varallo Pombia in provincia di Novara e Bee, Ceppo Morelli, Colazza, Armeno, Gignese, Villadossola, Montescheno, Nebbiuno, Bannio Anzino, Cossogno, Ornavasso, Verbania, Vogogna nel Vco. 

Coldiretti Asti: “situazione drammatica” 

L’analisi della Coldiretti sulla situazione del territorio nazionale, sulla base dei dati Ispra, “cade in una situazione drammatica anche per la nostra provincia – sottolinea Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti – nella quale numerose aziende stanno iniziando ad attuare dei piani di irrigazione d’emergenza. Dal mais ai cereali, una situazione drammatica che le aziende cercano di tamponare con tutti i mezzi in loro possesso, almeno come soccorso, per non perdere la produzione”.  

Le precipitazioni in media sulla nostra provincia risultano inferiori dal 20 all’80% rispetto alla media storica – afferma Antonio Bagnulo responsabile del Servizio Tecnico di Coldiretti Asti – in alcune aree, grazie ai temporali la situazione si alleggerisce momentaneamente, ma non è così in tutta la provincia, con peggioramenti previsti nei prossimi giorni a causa delle temperature crescenti e sopra la media”. “Per la vite la situazione non cambia, in un territorio vocato alla viticoltura la mancanza di acqua di questi mesi sta creando un grave danno, già riscontrato negli scorsi mesi con il mancato germogliamento“, sottolinea Pierpaolo Anziano responsabile del Settore Vitivinicolo di Coldiretti Asti. “In questo scenario di profonda crisi idrica è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo per garantire la disponibilità di cibo – conclude Diego Furia direttore di Coldiretti Asti – prevedere uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti a causa della siccità e favorire interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo”. 

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