A causa della persistente siccità che crea condizioni molto critiche per i naviganti, l’AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), sconsiglia la navigazione a motore nel Po. L’AIPo ha tra i suoi compiti quello di garantire il segnalamento e la manutenzione della via navigabile interna ed è quotidianamente impegnata con il proprio personale nello svolgimento di tutte le azioni possibili al fine di evidenziare pericoli e criticità presenti nel fiume.
Purtroppo i livelli del Po sono così bassi da far registrare fondali minori di 50 centimetri anche in punti situati all’interno del canale navigabile, spiega AIPo. Per questo motivo la segnaletica di sponda e quella posta in alveo non sono più sufficienti a garantire i normali livelli di sicurezza per la navigazione. Ci possono inoltre essere ulteriori criticità in corrispondenza dei passaggi sotto i ponti, dove può rendersi necessario utilizzare un tracciato diverso rispetto a quello di norma utilizzato e segnalato.
Ulteriori informazioni sulla navigabilità del Po sono consultabili, oltre che con il sito web di AIPo, attraverso la nuova App “Portolano del Po”.
Arpa: situazione critica in Lombardia
Al termine della riunione dello scorso 20 giugno, l’Osservatorio per gli utilizzi del distretto idrografico del Po aveva comunicato un livello di severità idrica “alta” e il risultato è confermato dai dati rilevati dal Servizio idrometeorologico di Arpa Lombardia, che ogni 10 giorni partecipa, fra gli altri, agli incontri dell’Osservatorio. A partire dal mese di dicembre 2021 – segnalano gli idrologi dell’Agenzia – in Lombardia le precipitazioni si sono mantenute sempre al di sotto della media del periodo di riferimento 2006-2020, con il record negativo di marzo, mese pressoché asciutto. Anche la precipitazione cumulata complessiva sul semestre dicembre 2021-maggio 2022 mostra un valore inferiore al minimo del periodo di riferimento (registrato nel 2017) e, purtroppo, neppure l’evento piovoso a carattere perlopiù temporalesco della prima settimana di giugno ha contribuito in maniera significativa a un aumento dei deflussi, né ha modificato la situazione delle riserve idriche.
Dal punto di vista delle temperature, sia il mese di maggio sia la prima metà di giugno sono stati più caldi rispetto alla media del periodo di riferimento. Le temperature superiori alla media hanno portato al rapido scioglimento della risorsa idrica stoccata nella neve, che si può considerare residuale già a partire dalla prima settimana di giugno, con circa un mese di anticipo rispetto alla stagione media. Con l’esaurimento della componente nevosa, la riserva idrica negli invasi alpini e nei grandi laghi si attesta quasi il 60% sotto la media del periodo 2006-2020.
Prima della prossima riunione dell’Osservatorio, prevista per il 29 giugno, non sono attesi eventi di particolare rilevanza rispetto alla situazione in corso. Da domani a venerdì 24 una debole saccatura di origine atlantica, porterà un temporaneo peggioramento temporalesco su Alpi e Prealpi, con occasionali sconfinamenti sull’alta pianura, ma da sabato 25 il tempo tornerà in prevalenza soleggiato, con una nuova progressiva intensificazione dell’ondata di caldo specie nei giorni a seguire.