Con un fatturato globale che negli ultimi 15 anni è più che raddoppiato, passando dai 176 miliardi di dollari del 2005 ai 447 miliardi del 2020, dire che l’economia dello spazio sia in pieno sviluppo suona riduttivo. È in totale fermento. In questo panorama, che nelle attività spaziali vede sempre più protagoniste le aziende al fianco delle istituzioni, diventa cruciale un’analisi multidisciplinare non solo degli impatti che la space economy produce sul futuro sviluppo dell’esplorazione spaziale stessa, ma anche delle sue enormi ricadute economiche, ambientali e sociali, sulla Terra. Il ruolo della ricerca multidisciplinare nella space economy è il tema della quarta conferenza annuale del SEE Lab, lo Space Economy Evolution Laboratory di SDA Bocconi, che il 27 giugno (vedi programma in attach), chiama a raccolta istituzioni e aziende per discutere il valore di un approccio integrato alla ricerca nel supportare tanto il settore spaziale che quello non spaziale.
“È importante chiarire un aspetto: l’economia dello spazio non è solo il futuro. È il presente”, spiega Simonetta Di Pippo, astrofisica alla guida da marzo del SEE Lab di SDA Bocconi e già direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per le attività dello spazio extra-atmosferico (UNOOSA), a Vienna. “Dati e infrastrutture che derivano dall’attività spaziale giocano, e giocheranno sempre di più in futuro, un ruolo chiave nel miglioramento della qualità della vita sulla Terra. Si pensi, ad esempio, al ruolo fondamentale delle tecnologie satellitari non solo nelle comunicazioni ma anche nella gestione degli effetti del cambiamento climatico”.
Proprio lo sviluppo delle tecnologie satellitari è stato oggetto di uno delle analisi recenti del SEE Lab di SDA Bocconi, che in collaborazione con il CNR ha condotto uno studio dal titolo «Economic Theory Applied to Space Debris Scenarios» volto a stimare il rischio di collisione tra satelliti attivi e detriti spaziali nell’orbita bassa terrestre (LEO, Low Earth Orbit, a 400 km d’altezza dalla Terra) e a esplorare gli incentivi economici per gli operatori satellitari ad adottare misure di mitigazione del rischio. Tali analisi hanno consentito di valutare se un contesto di libero mercato possa stimolare la formazione di soluzioni in grado di rispondere alla sfida dei detriti spaziali (ovvero se fornisca agli operatori l’incentivo economico ad adottare o sviluppare misure di mitigazione), o se sia necessario l’intervento delle istituzioni pubbliche per finanziare strategie di mitigazione e, in particolare, lo sviluppo e l’adozione di tecnologie complesse.
Dall’orbita bassa terrestre all’esplorazione e all’utilizzo delle risorse lunari, le attività recenti dello Space Economy Evolution Laboratory si sono concentrate anche sulla sostenibilità economica del mercato commerciale lunare, la quale dipenderà dalla domanda di prodotti e servizi basati sulla Luna distribuiti sulla Luna e, in minor misura, sulla Terra (come, ad esempio, la produzione di propellente dal ghiaccio lunare per il rifornimento dei razzi). Su questo fronte, il SEE Lab Bocconi, all’interno del Moonlight Initiative dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha prodotto una valutazione preliminare dei possibili casi commerciali futuri, tenendo conto della domanda potenziale sia dalla Luna che dalla Terra.
Spazio per lo Spazio e Spazio per la Terra, queste le due grandi direttrici di ricerca e disseminazione del sapere dello Space Economy Evolution Lab di SDA Bocconi. Lanciato nel 2018, sotto la guida di Andrea Sommariva, il SEE Lab può contare sulla partnership con numerose aziende, non solo direttamente legate alle attività spaziali, a sottolineare l’importanza strategica che l’economia dello spazio sta giocando nel mercato. Con il recente ingresso di Capgemini, le partnership del SEE Lab oggi abbracciano imprese quali AVIO, D-Orbit, Space Alliance (Telespazio e Thales Alenia Space) e Sitael.
“Oggi la space economy vale oltre 400 miliardi di dollari e si stima che diventerà una delle economie portanti del futuro, fungendo da volano per tutte le altre economie”, conclude Simonetta Di Pippo. “Oggi è fondamentale per la nostra vita, in futuro diventerà indispensabile”.