Al mattino una lecture di Carlos Frenk, cosmologo di fama mondiale e professore della Università di Durham (Regno Unito), che sarà protagonista anche di un dialogo con la rettrice Giovanna Iannanutoni. Al pomeriggio, per i più piccoli, visita alla scoperta del nuovo telescopio acquisito di recente dal dipartimento di Fisica dell’ateneo. Tutto questo è il Bicocca Astrophysics Day, la Giornata dell’Astrofisica in programma venerdì 1° luglio all’Università di Milano-Bicocca. Un evento aperto alla comunità accademica e alla cittadinanza.
L’evento del mattino si svolgerà presso l’Auditorium “Martinotti” dell’ateneo (Edificio U12 – via Vizzola 5, Milano) dove, tra le 10.15 e le 10.45, sarà possibile per tutti partecipare ad attività virtuali “cosmologiche”: grazie a un’installazione interattiva si potrà affrontare un viaggio all’interno del nostro universo.
Alle 11 la rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni converserà con Carlos Frenk sull’importanza della scienza per la società. Alle 11.30 il professore di Fisica fondamentale all’Università di Durham terrà una prolusione dal titolo “How our universe was made: all from nothing” (traduzione: “Come è nato il nostro universo: tutto dal nulla”). Qui il form di iscrizione per partecipare all’evento del mattino.
Nel pomeriggio, invece, sono previste attività per i più piccoli, alla scoperta del nuovo telescopio, acquisito di recente dal dipartimento di Fisica dell’ateneo.
Classe 1951, Carlos Frenk è un cosmologo messicano-britannico di fama internazionale. È professore di Fisica Fondamentale e fondatore dell’Istituto di Cosmologia computazionale all’Università di Durham (Regno Unito). I suoi principali interessi riguardano i campi della cosmologia, della formazione delle galassie e delle simulazioni al computer della formazione delle strutture cosmiche. È membro della Royal Society, la più antica società scientifica inglese, e nel 2017 è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico «per i servizi resi alla cosmologia e alla divulgazione pubblica della scienza di base».