Taiwan “è parte della Cina e il principio della ‘Unica Cina’ è il fondamento politico delle relazioni sino-americane: è impossibile usare Taiwan per controllare la Cina“. Lo ha detto il ministro della Difesa cinese Wei Fenghe al capo del Pentagono Lloyd Austin nel primo incontro in persona avuto a Singapore a margine dello Shangri-La Dialouge. “Gli Usa hanno di recente annunciato un’altra vendita di armi che ha gravemente minato sovranità e interessi di sicurezza della Cina“, si legge in una nota. “Il governo e l’esercito cinesi distruggeranno ogni tentativo di indipendenza di Taiwan e salvaguarderanno la riunificazione“.
Il Ministero degli Esteri della Cina ha chiesto formalmente ali Stati Uniti di revocare l’accordo firmato con Taiwan per la vendita di 120 milioni di dollari di componenti di ricambio e servizi logistici alla Marina. Per il governo cinese, l’affare costituisce “una seria violazione del principio ‘una sola Cina’ e dei tre comunicati congiunti Usa-Cina“, come sottolineato dal portavoce Zhao Lijian in conferenza stampa. Secondo Zhao, la vendita di armi a Taiwan “minaccia gli interessi di sicurezza” di Pechino, danneggia le relazioni tra Usa e Cina e mette a rischio “la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan“. L’assistenza statunitense giunge in risposta alle recenti manovre delle forze armate cinesi nelle vicinanze dell’isola. Stando a quanto riferisce la stampa taiwanese, l’Agenzia di cooperazione per la sicurezza della difesa degli Stati Uniti (Dcsa) ha già notificato al Congresso la possibile vendita, che potrebbe avvenire il mese prossimo. Il ministero della Difesa di Taiwan ha espresso “sincera gratitudine” al governo statunitense per il suo appoggio, che contribuira’ a rafforzare le capacità di Taiwan in risposta alle pressioni militari da parte della Cina.
Gli USA hanno risposto in modo duro alla Cina: “basta azioni destabilizzanti su Taiwan“.