Marmolada, la strage di Punta Rocca: si temono oltre 20 morti per il distacco del seracco dalla calotta

Le vittime accertate del crollo del seracco sulla Marmolada sono 6 ma il bilancio è provvisorio: le ricerche continuano nella notte con i droni
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E’ stato proprio oggi che la vetta della Marmolada ha registrato la temperatura piu’ alta di questa stagione, +10,3°C alle ore 14, subito dopo il distacco del seracco dal ghiacciaio di Punta Rocca (Belluno) che ha travolto diverse cordate, provocando molte vittime e feriti. Gia’ alle ore 11, il termometro segnava +10 °C, valore rimasto stabile nelle tre ore successive. La notte scorsa la minima era rimasta sopra i +5°C. Anche la giornata di ieri sul massiccio veneto-trentino era stata molto calda per queste quote. 

Si cercano i dispersi: “difficile che ci siano sopravvissuti” 

Per ora sul numero di vittime “aggiornamenti non ce ne sono” e “il bilancio resta provvisorio: le vittime accertate sono 6, però ci sono dei dispersi“, ma “le operazioni sono state sospese per il rischio di intervenire con temperature alte e il rischio di distacchi ulteriori“. Lo ha detto su RaiNews24 l’assessore alla Protezione Civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin. “Ora verrà fatto un briefing per verificare le condizioni e se riprendere eventualmente domattina” le ricerche, prosegue Bottacin, “ovviamente essendoci una situazione di rischio l’area è interdetta“. Per quel che riguarda il conto preciso delle vittime “un numero è impossibile darlo, è stimato sulle testimonianze di chi era sul posto ma non si può escludere vi fosse qualcun altro non visto dai presenti“, spiega l’assessore, “ci sarà una verifica sulle auto parcheggiate, ed è in corso, e una verifica e su chi non dovesse rientrare a casa” ma, conclude, “dare un numero preciso ora sarebbe sbagliato”. 

Si cercano i dispersi. “I primi testimoni hanno parlato di una quindicina di persone. In tutto quattro cordate, due in alto, sulla via normale, e due piu’ in basso. Ma non sappiamo esattamente da quante persone fossero composte e dobbiamo basarci su ipotesi. Ci sono blocchi di ghiaccio che vanno dai venti centimetri al mezzo metro ed e’ difficile che ci siano dei sopravvissuti”, ha detto Walter Cainelli, numero uno del Soccorso alpino del Trentino. I feriti si sono salvati perche’ erano lontani dall’area dell’evento, investiti prevalentemente dallo spostamento d’aria e da piccoli detriti. “Purtroppo ci sono residui in quota e c’e’ una crepa sulla parte sommitale del ghiacciaio, quindi bisogna intervenire il prima possibile ma non sottovalutando il rischio per i soccorritori. Il distacco e’ avvenuto attorno ai 3.000 metri (la vetta e’ appena 343 metri sopra, ndr) e le ricerche si sono concentrate ad una quota di 2.500-2.800 metri. L’ascesa era considerata sicura ma con questo caldo e lo zero termico che si alza…”, ha aggiunto Cainelli.  

Secondo fonti dei soccorritori, sarebbero una quindicina gli escursionisti dispersi. Si rischia un bilancio di oltre 20 vittime. Il Soccorso alpino ha istituito un numero dove segnalare gli eventuali dispersi: deve essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari. Il numero da contattare e’ 0461/495272.  

Inquirenti: “una carneficina di corpi smembrati” 

E’ “un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permettera’ di identificare con esattezza l’identita’ delle vittime perche’ i corpi sono stati smembrati”. E’ quanto apprende l’ANSA dagli inquirenti. Secondo quanto e’ stato finora ricostruito la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide. 

Valanga a 300km orari, detriti su fronte di 2km  

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada e’ scesa da una velocita’ di 300km/h, hanno accertato i tecnici del Soccorso alpino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si e’ verificato il crollo del seracco. Una parte consistente del ghiacciaio e’ ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondita’ di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza. Il materiale che si e’ staccato e’ invece esteso su un fronte di due chilometri sulla via normale ad un’altezza di circa 2.800 metri: e questo significa, appunto, che la massa di materiale staccatosi ha percorso almeno 500 metri con una velocita’ stimata dai tecnici pari a 300km/h.  

“Un fiume di ghiaccio sceso per due chilometri”  

Sulla Marmolada, si e’ staccato “un fiume di ghiaccio. C’e’ stato un crollo del ghiacciaio e si e’ staccata una massa di enormi dimensioni che ha percorso il ghiacciaio per chilometri scavalcando un seracco e arrivando fino nella parte inferiore del ghiacciaio. Tutto quello che potevamo fare in sicurezza e’ stato fatto. La quota dello zero termico e’ 4.300 metri e quindi e’ inutile dire che l’elemento termico e’ tra quelli determinati ma non escludiamo una combinazione con un evento geologico e domani sara’ fatto un sopralluogo“. Lo ha detto il capo della Protezione Civile del Trentino, Raffaele de Col, in conferenza stampa a Canazei. “Non abbiamo certezza di nulla sui dispersi, al momento“, ha aggiunto il dirigente. “Le chiamate dei famigliari sono parecchie, anche solo per informazioni”. Le ricerche da parte di personale del Soccorso alpino e dei Vigili del Fuoco sono state sospese ma proseguono con i droni dei Vigili del Fuoco. Anche questa notte il ghiacciaio sara’ illuminato e proseguiranno i controlli.

E’ saltata giu’ una parte di ghiacciaio che era li’ da centinaia di anni, e’ un evento straordinario“, ha detto il Presidente del Soccorso alpino Maurizio Dellantonio, sottolineando che la situazione e’ ancora in evoluzione. “Da un immediato sopralluogo – spiega – abbiamo capito che c’e’ un pericolo a monte del ghiacciaio in quanto la ‘calotta’ di ghiaccio si e’ staccata, ma e’ rimasto un pezzetto in bilico, che non e’ un pezzetto piccolo ma parliamo di centinaia e centinaia di metri cubi di ghiaccio. Tutta la parte ‘slavinata’ di ghiaccio e roccia e’ stata monitorata a vista sia dall’alto, con i mezzi aerei, che dai lati – dice – Dunque riteniamo che, se non subentrano indicazioni certe di eventuali dispersi, perche’ al momento certezza non ce n’e’, noi dobbiamo fermarci finche’ non mettiamo in sicurezza la zona, cioe’ fin quando quel pezzetto non cade o non lo facciamo cadere”. 

Cagnati: “il detonatore è stata l’acqua di fusione” 

Distacchi enormi come quello di oggi non si erano mai visti sulla Marmolada. “Ma sono la conseguenza dei cambiamenti climatici, non c’entrano i +10°C. Questo era un fenomeno che si preparava da tempo, dovuto al susseguirsi di estati sempre piu’ calde anche a quote elevate”, spiega Anselmo Cagnati, glaciologo e nivologo tra i piu’ esperti in Veneto, per molti anni in servizio al centro anti-valanghe dell’Arpav di Arabba. “Purtroppo – spiega all’ANSA – crolli di seracchi simili sono fenomeni destinati ad essere piu’ frequenti nei prossimi anni. Non e’ il caldo di un giorno o di un mese che da solo li puo’ provocare“.  

In particolare per quanto e’ avvenuto a Punta Rocca, osserva Cagnati, dopo aver visto le prime immagini del crollo, il detonatore “e’ stata l’acqua di fusione, un fiume che e’ come un diaframma tra lo strato di ghiaccio e la roccia, che scorrendo per settimane sotterraneamente separa queste parti, causando il distacco“. Secondo il glaciologo, il pericolo sul ghiacciaio e’ ancora elevato. “Crolli piu’ piccoli ci saranno anche i nei prossimi giorni, non di queste dimensioni naturalmente“. La Marmolada, sottolinea Cagnati, e’ tutto sommato un ghiacciaio abbastanza piccolo: “proprio per questo e’ un sistema che risente prima dei cambiamenti climatici in atto, una sentinella che da’ l’allarme rispetto a quello che potrebbe succedere in scenari piu’ grandi, sulle Api Occidentali“.  

La Procura di Trento apre fascicolo per disastro  

La Procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco in cima alla Marmolada. Disastro colposo e’ il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti. Ad occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, e’ il pm Antonella Nazzaro.  

Draghi: “profondo cordoglio per le vittime” 

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il piu’ profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo e’ vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti. Il Presidente Draghi e’ costantemente informato sull’andamento dei soccorsi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dal Soccorso alpino, dai Vigili del Fuoco, dalle autorita’ locali, che ringrazia per il loro incessante lavoro”. Lo rende noto Palazzo Chigi. 

Ampio seracco di ghiaccio crolla sulla Marmolada
Le immagini del crollo del seracco sulla Marmolada
Sorvolo sulla Marmolada dopo il crollo del seracco
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