L’evoluzione dei pinguini e la loro capacità di adattamento: lo studio

Come si sono evoluti i pinguini? Come sono passati all'ambiente marino? A queste ed altre domande risponde una recente ricerca pubblicata su Nature Communications
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Nuove intuizioni sull'evoluzione dei pinguini sono state rivelate in uno studio pubblicato su Nature Communications. I risultati che ne sono conseguiti aiutano la nostra comprensione di come i pinguini siano passati all'ambiente marino e di come gli animali possano adattarsi agli ambienti più estremi della Terra.

I pinguini hanno avuto origine più di 60 milioni di anni fa e hanno sviluppato un piano corporeo altamente specializzato; prima della formazione delle calotte polari avevano già perso la capacità di volare ed erano in grado di immergersi con propulsione alare. Studi precedenti hanno evidenziato la diversificazione dei pinguini moderni, ma sono limitati da problemi di campionamento e non hanno ancora integrato specie estinte.

Theresa Cole e colleghi hanno analizzato set di dati combinando i dati genomici di tutti i lignaggi viventi e recentemente estinti con i dati dei fossili per ricostruire la storia evolutiva dei pinguini. Gli autori mostrano che la diversificazione dei pinguini è stata guidata dalle oscillazioni climatiche globali tra periodi freddi e caldi che hanno portato le popolazioni di singole specie a contrarsi e poi espandersi in tutto l'Oceano Antartico. I ricercatori suggeriscono inoltre che i pinguini abbiano tra i tassi evolutivi più bassi osservati tra gli uccelli fino ad oggi e che questi tassi siano correlati negativamente con la temperatura ambientale.

Gli autori hanno esaminato il processo evolutivo dei singoli geni tra i lignaggi dei pinguini e hanno identificato i geni che possono svolgere un ruolo nella termoregolazione, nell'ossigenazione, nell'immersione, nella vista, nella dieta e nella dimensione corporea. Le loro analisi suggeriscono che gli antenati dei pinguini hanno sintonizzato la loro visione dei colori e la sensibilità visiva per adattarsi meglio alla luce blu ambientale dell'oceano.

Gli autori dello studio, a conclusione delle ricerche, hanno precisato che, dato l'habitat limitato e l'attuale ritmo di riscaldamento nell'Oceano Antartico, le loro scoperte sollevano interrogativi sulla capacità di adattamento dei pinguini nel prossimo futuro.

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