Marmolada, Soccorso Alpino: “elevato pericolo di ulteriori distacchi, via operatori” 

Continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne il presidio dell'elicottero di Trentino Emergenze sull'area del distacco del seracco
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Sono 6 le vittime accertate finora del crollo del seracco avvenuto oggi sulla Marmolada. Diciotto persone sono state fatte evacuare dalla cima di Punta Rocca e sono state fatte rientrare tutte quelle che si trovavano più in basso. Al momento, fa sapere il Soccorso alpino e speleologico Veneto, si stanno verificando le auto parcheggiate per cercare di capire se e quanti manchino ancora all’appello. I feriti sono stati accolti in negli ospedali di Trento, Belluno e Bolzano; recuperate anche 4 persone illese. La Marmolada è interdetta al pubblico al momento.   

Il Soccorso alpino del Trentino spiega che sull’area del disastro non è attualmente operativo personale per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi, ma che continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne il presidio dell’elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo e con agganciata la campana Recco – una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che viene agganciata all’elicottero e consente di captare dei segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici – per effettuare una ulteriore bonifica dall’alto.  

La valanga di neve, ghiaccio e roccia nel suo passaggio di circa due chilometri lungo il versante trentino ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate. Per i soccorsi, sono stati impiegati sei elicotteri, personale del Soccorso alpino e speleologico del Trentino e del Veneto con le unità cinofile, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza provenienti anche dalle vicine province di Bolzano, Belluno e Venezia. Le operazioni vengono coordinate presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Canazei, sede anche del soccorso alpino. Sul posto sono presenti anche il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il vicesindaco di Canazei, Diumitri Demarchi.  

Soccorritore: “mai vista una cosa del genere” 

Non ho mai visto una cosa del genere in Marmolada. Non è la solita valanga invernale, grado due, grado tre: è la natura. Se volessimo fare un paragone con l’edilizia potremmo parlare di un cedimento strutturale”, ha detto all’Ansa uno dei soccorritori impegnati nel recupero delle vittime e dei feriti. “Lo zero termico è oltre i 4 mila metri – aggiunge – ed è chiaro che è una cosa metereologica che nemmeno la migliore delle guide può prevedere“. 

Luigi Felicetti, tecnico del Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa che è intervenuto sulla Marmolada, ha detto: “quando siamo arrivati, ci siamo trovati davanti ad uno scenario pazzesco, c’erano blocchi di ghiaccio e roccia enormi dappertutto, abbiamo cominciato a cercare e abbiamo trovato le prime vittime”. Secondo Felicetti gli alpinisti non hanno colpe: “erano tutti con corde e ramponi, erano attrezzatissimi, sono stati tanto sfortunati“.  

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