L'Europa occidentale è alla vigilia della grande ondata di caldo che domani, Lunedì 18 Luglio, colpirà Francia e isole Britanniche, estendendosi dalla Spagna già interessata da giorni da temperature roventi: ieri la colonnina di mercurio ha raggiunto +43°C a Cordova,+42°C a Siviglia, Saragozza e Pamplona, +41°C a Madrid per il secondo giorno consecutivo, ma Giovedì 14 Siviglia e Cordova avevano raggiunto addirittura +44°C e Madrid +42°C. Il picco più alto risale a Mercoledì 13 quando Siviglia aveva raggiunto i +45°C, dopo che già Lunedì era a +43°C. Insomma, in Spagna è stata una settimana di caldo incredibile a differenza dell'Italia che invece ha avuto soltanto qualche ora di caldo Venerdì pomeriggio al Nord ma senza picchi estremi (nessuna località ha raggiunto i +40°C, nessun record è stato neanche lontanamente impensierito).
Ma l'Italia, come abbiamo già ampiamente descritto su MeteoWeb, è ai margini di questa grande ondata di caldo che in realtà fa così tanto scalpore perché interessa i settori più occidentali del Continente, mentre nell'Europa centrale e orientale è in atto un'altrettanto intensa anomalia fredda: tra Baltico, Polonia, Ucraina e Mar Nero, le temperature sono di gran lunga inferiori rispetto alle medie del periodo da una settimana. E continuerà così anche nei prossimi giorni. L'Anticiclone Sub-Tropicale domani risalirà fin su Irlanda e Galles: le temperature saliranno su valori sì da record nel Regno Unito, dove avremo un'estesa area con anomalie termiche positive di oltre 12°C rispetto alla norma. Ma, come già evidenziato nelle previsioni meteo di MeteoWeb, a Londra ci saranno dieci gradi in più che a Palermo.
L'Italia sarà infatti in un'area marginale tra l'Anticiclone occidentale e l'aria fredda orientale: le temperature nel nostro Paese domani diminuiranno grazie a correnti fresche provenienti da Nord/Est, e rimarranno appena sopra le medie del periodo in tutto il Paese, tra 1 e 2°C oltre la norma, che significa in linea con la normalità di metà luglio. Che è una normalità di caldo, ovviamente. Ma non per una sorta di apocalisse climatica, ma bensì per il banale andamento delle stagioni.