No, l’Italia non vivrà un’ondata di caldo “mai vista“, “senza precedenti nella storia“, “eccezionale“, come l’avevano dipinta i soliti catastrofisti del cambiamento climatico nei giorni scorsi su molti media. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli hanno sensibilmente ridimensionato l’entità del caldo in arrivo, com’era facilmente intuibile vista la lunga distanza temporale delle previsioni più estreme incredibilmente prese però come oro colato nonostante la consapevolezza acclarata in meteorologia che oltre i 5 giorni di orizzonte previsionale è necessario adottare estrema cautela.
Invece nella narrazione dell’inarrestabile catastrofe globale all’insegna di caldo e siccità, in molti si sono fatti sfuggire la mano dipingendo scenari apocalittici che invece non si concretizzeranno, per l’ennesima volta. Ricordiamo a tal proposito che Venezia doveva essere sommersa dall’innalzamento del livello dei mari dovuto allo scioglimento dei ghiacciai “entro il 2000” e che la Sicilia si sarebbe “completamente desertificata entro il 2010“. Eppure siamo nel 2022 con Venezia intatta, la Sicilia rigogliosa e ovviamente anche con il caldo dell’estate. In queste ore le temperature stanno aumentando in alcune zone d’Italia, e segnatamente nelle grandi città del Centro/Nord dove la colonnina di mercurio nelle ore centrali di lunedì 11 luglio ha raggiunto +35°C a Firenze, +33°C a Roma e Perugia, +32°C a Milano, Bologna e Parma. Caldo affatto eccezionale rispetto alle medie di questo periodo. Al contrario, fa decisamente fresco su tutta la fascia Adriatica e al Sud, dove le temperature si mantengono sensibilmente inferiori rispetto alla norma di metà luglio tanto che sempre lunedì la massima non ha superato addirittura i +25°C a Venezia, Ancona e Vibo Valentia, i +26°C a Pescara, Rimini e Matera, i +27°C a Bari, Lecce, Brindisi e Crotone, i +28°C a Catania, Trieste, Padova, Ravenna, Ferrara e Treviso, i +29°C a Palermo, Reggio Calabria e Udine.
Questo clima così fresco e gradevole continuerà ancora almeno fino a metà settimana nelle Regioni Adriatiche e al Sud, dove le temperature rimarranno costantemente inferiori rispetto alle medie del periodo. Al Nord/Ovest, invece, avremo un lento e graduale rialzo della colonnina di mercurio che però, almeno fino al weekend, non raggiungerà picchi particolarmente anomali rispetto a metà luglio, che è sempre il periodo più caldo dell’anno: i valori si manterranno tra 2 e 4°C sopra le medie. Una grande bolla di caldo africano, invece, risalirà lo Stretto di Gibilterra e porterà un lungo periodo di gran caldo dapprima in Spagna e Portogallo, poi in Francia e da lì si estenderà sull’Inghilterra meridionale, in Svizzera e Germania. Quello sì che sarà un caldo eccezionale, con temperature che supereranno i +40°C dapprima in Francia e poi anche in Germania, ma questo scenario è attualmente previsto tra 18 e 21 Luglio quindi è ancora soggetto a possibili variazioni, e non è affatto definito. Non è detto, quindi, che anche questa previsione venga ridimensionata.
In ogni caso, l’Italia rimarrà ai margini di questa “bolla” di super caldo: le temperature aumenteranno anche nel nostro Paese, dopo il 16-17 Luglio torneranno in linea con le medie del periodo anche al Sud, e le medie storiche di metà Luglio al Sud Italia sono sempre molto calde per banale storia climatica del Mediterraneo. Farà un po’ più caldo al Nord, un paio di giorni con temperature roventi al Nord/Ovest all’inizio della prossima settimana, forse addirittura vicino ai +40°C in Piemonte dove sarà comunque difficile battere i record del 2003 quando Torino arrivò a +39,7°C. Il caldo, insomma, ci sarà e localmente (Nord/Ovest) per un paio di giorni sarà anche estremo, ma complessivamente sull’Italia non ci sarà quell’apocalisse di calore dipinta nei giorni scorsi dai soliti allarmisti climatici: era soltanto l’ennesima fake-news.