E’ terminato il mese di giugno più “infuocato” per l’Italia, probabilmente da quando esistono le osservazioni meteorologiche, e le mappe bariche a più stretto giro, sostanzialmente per la prima settimana di luglio, non lasciano sperare in un granché di cambiamento. Il Mediterraneo centrale e l’Italia continuerebbero a essere dominati dall’alta pressione subtropicale con tanto sole e caldo persistenti, anzi ancora super-caldo torrido su molte aree. I picchi maggiori di temperatura potrebbero essere toccati il giorno 2 e poi tra il 4 e il 6 luglio, quando le massime potrebbero diffusamente porsi tra +36 e +38°C sulle pianure, soprattutto centro meridionali, ma ancora punte di +40/+41°C e fino a valori estremi di +42/+43°C tra il Sud e la Sicilia. Ma potrebbe essere questa l’ultima fiammata nord-africana.
Per il corso della seconda settimana di luglio, infatti, continua a essere confermata una significativa svolta nella circolazione a scala euro-atlantica. I modelli confermano ancora una possibile migrazione più a Ovest dei massimi anticiclonici, con défaillance barica in corrispondenza dei meridiani centrali europei e anche mediterranei e incursioni, lungo il fianco orientale anticiclonico, di correnti più fresche provenienti dal Nord Europa. In queste dinamiche le aree italiane più esposte all’azione più fresca e instabile sarebbero soprattutto quelle centro-meridionali. Occasioni per instabilità irregolare potrebbero aversi un po’ su tutto il territorio, ma sarebbero le regioni del medio basso adriatico e quelle relative appenniniche, dalla Romagna fino alla Calabria, a essere esposte per alcuni giorni, soprattutto tra il 7/8 e il 12/13 del mese, a un maggior rischio rovesci o temporali, sebbene non tutti i giorni. Da computare, però, instabilità diffusamente presente al Nord, nelle fasi appena precedenti l’azione più fresca. Le medesime aree adriatiche, relative appenniniche e meridionali, potrebbero vedere anche un calo termico più apprezzabile, fino a 4/5°C sotto le medie tipiche del periodo. La nostra redazione continuerà a monitorare il possibile cambio più significativo della circolazione per il corso della seconda settimana di luglio, apportando continui aggiornamenti nelle rubriche sul medio-lungo periodo.