E alla fine davvero, quest’anno, il mese di Luglio potrebbe concludersi con temperature mensili inferiori a quelle di Giugno in Italia: è una circostanza molto rara negli annali di climatologia, in quanto Luglio è un mese ben più caldo di Giugno e affinché si verifichi questa clamorosa “inversione” devono sussistere due grandi anomalie ravvicinate, e cioè un Giugno eccezionalmente caldo e un Luglio particolarmente fresco. Il Giugno caldissimo l’abbiamo già avuto, e con lo stesso caldo è iniziato Luglio dove però queste temperature sono meno anomale rispetto a quanto non lo potessero essere due, tre o quattro settimane fa.
Ma ad invertire la rotta è la tendenza meteo per i prossimi giorni: il caldo non è ancora finito, ma durerà poco. Fino a metà settimana, più o meno. Al Nord le temperature diminuiranno sensibilmente già dal 5-6 Luglio, al Centro a partire dal 7 e al Sud da venerdì 8. In base agli ultimi aggiornamenti, però, il periodo freddo e perturbato durerà a lungo: i giorni più freddi saranno tra 11 e 12 Luglio, ma l’anomalia potrebbe persistere per tutta la seconda decade, soprattutto al Centro/Sud e nelle Regioni Adriatiche, più esposte ai flussi d’aria fredda provenienti dai Balcani e dall’Europa centrale.
E’ ovviamente ancora prematuro individuare le aree più colpite dal maltempo, che sarà però in ogni caso particolarmente estremo con intense trombe d’aria e grandinate distruttive a causa degli sbalzi termici tra l’aria calda persistente ai bassi strati e le acque del mar Mediterraneo già molto calde rispetto alla norma del periodo, e il freddo intenso in arrivo che sarà particolarmente anomalo, tipicamente autunnale, con temperature che faranno fatica addirittura a superare i +20°C sulle coste dell’Adriatico nei momenti più freddi.
Intanto, però, attenzione alla prima sfuriata temporalesca che nel tardo pomeriggio e nella serata di domani, Lunedì 4 Luglio, colpirà il Nord: i temporali saranno particolarmente intensi sul Piemonte e nell’alta Lombardia, in estensione poi al Nord/Est nella mattinata di Martedì 5. E sarà l’inizio della grande svolta: almeno nell’area alpina, le temperature resteranno particolarmente basse per tutta la settimana.
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