Il paragone è forte, duro, netto. Ma chiaro, scientifico e illuminante: i cambiamenti climatici sono come i terremoti. Quindi non si possono fermare, ma possiamo difenderci. A sostenerlo è il prof. Uberto Crescenti, Emerito di Geologia Applicata dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” e tra i massimi esperti italiani di climatologia. In un’intervista a MeteoWeb s’è espresso senza peli sulla lingua: “sui cambiamenti climatici dobbiamo avere lo stesso approccio che abbiamo con i terremoti: dobbiamo accettare che fanno parte della natura, non possiamo fermali o combatterli. Non mi risulta che, almeno non ancora fino ad oggi, sia venuta fuori una balzana ideologia secondo cui dovremmo combattere i terremoti per evitarli: sappiamo che non si possono evitare e ci ingegniamo con tecnologie costruttive adeguate a non pagarne le conseguenze, dando per scontato che si verificheranno perché è nella natura delle cose. Per i cambiamenti climatici è esattamente così: sono processi naturali che non possiamo combattere o fermare: possiamo e dobbiamo semplicemente difenderci dai loro effetti, come per i sismi“.
Crescenti prosegue: “il clima cambia, purtroppo o per fortuna è così, c’è poco da fare, è sempre cambiato e sempre cambierà: possiamo solo difenderci dagli effetti del cambiamento, questo è l’unico atteggiamento corretto. Dobbiamo studiare quali sono i rimedi per difenderci dal riscaldamento globale. Possiamo pensare di costruire dighe per avere maggiori riserve di acqua disponibili quando c’è la siccità, possiamo realizzare sistemi idrici più efficienti e con meno sprechi, le soluzioni ci sono e sono molteplici. Certamente non possiamo evitare la siccità, che fa parte dei naturali cicli climatici che ci sono sempre stati e sempre ci saranno. C’è poco da fare, è così: le fasi climatiche cambieranno sempre, proprio come i terremoti si ripeteranno sempre. E così come non possiamo fermare i terremoti, non possiamo fermare neanche i cambiamenti climatici“.
Il prof. Crescenti ribadisce che “il riscaldamento globale non è in discussione, è un dato di fatto. Ma le cause non sono note, non è affatto provato e documentato che sia determinato dalle attività umane”. L’esperto cita Enrico Bonatti, geologo di fama internazionale: “a maggio 2009 su Le Science pubblicò uno studio in cui illustrò brillantemente la teoria della tettonica a zolle. Questa teoria ci dice che noi viviamo su delle placche, i continenti sono delle placche che galleggiano sopra l’astenosfera. Quando una placca si spacca si forma la dorsale medio oceanica: la più famosa è quella medio atlantica che va dal polo nord al polo sud. Da queste dorsali, ricostruite con analisi geofisiche e scientificamente documentate, fuoriesce magma a temperatura di oltre 1.000°C, magma che riscalda le acque oceaniche. Di dorsali oceaniche ne abbiamo per 60 mila chilometri: capisce cosa intendo, sessantamila chilometri! L’attività vulcanica sottomarina è costante, eppure non viene presa in considerazione dall’IPCC e dai catastrofisti che credono di di avere il vangelo sul riscaldamento globale. La mancata considerazione dell’attività vulcanica sottomarina è una grave carenza. Sono fenomeni grandiosi, che avvengono costantemente e hanno una loro valenza nel determinare o comunque contribuire al riscaldamento globale“.
Alcuni, però, sostengono che pur essendo sempre cambiato, il clima adesso sta mutando molto più rapidamente: “e questo è falso – risponde Crescenti – vi invito a leggere il libro di Sergio Pinna ‘La falsa teoria del clima impazzito‘ in cui vengono riportati i dati che dimostrano che anche nei secoli scorsi c’erano cambiamenti climatici veloci come oggi, addirittura nel 1700 c’è stata un’accelerazione del riscaldamento globale, quando siamo usciti dalla piccola era glaciale, molto più veloce rispetto al trend dei nostri giorni, eppure tre secoli fa non c’erano attività umane significative“.
Per il prof. Crescenti “Giornali e TV sono spaventosi, i soliti catastrofisti creano un clima di allarme eccessivo e infondato. Nell’alta finanza ci sono grandi interessi sul mercato dell’anidride carbonica, un giro di oltre 150 miliardi di dollari che è parallelo agli interessi sulla vicenda del Covid e dei vaccini. Accusano noi scettici del cambiamento climatico di essere dei comprati, eppure a me nessuno ha mai offerto un centesimo per poter dire qualcosa, nonostante mi occupo di clima da sempre a livello accademico. Non mi è mai arrivata una lira dalle società petrolifere o da altri. Sono i catastrofisti, al contrario, ad avere dietro interessi enormi, a non ammettere contraddittorio e a diffondere teorie complottiste quando ci dipingono al soldo delle grandi compagnie petrolifere soltanto perché seguiamo gli studi scientifici che smentiscono il catastrofismo. Non ho alcuna paura a dirlo: la transizione energetica è una buffonata totale perché si basa su presupposti falsi e non dimostrati dalla scienza“.