La Lombardia ha inviato richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. “La situazione meteo idrologica del periodo novembre 2021/giugno 2022 – spiega il Presidente Attilio Fontana – ha generato un deficit idrico generalizzato, che ha portato la Regione ad adottare specifiche misure”, per contenere gli effetti sulla popolazione e sul sistema agricolo. Per sostenere il comparto “e’ necessario e indifferibile – aggiunge Fontana – che le attuali erogazioni irrigue possano durare almeno fino al 15 luglio per non vanificare quanto fanno finora”.
Come sottolinea l’assessore al Territorio della Regione Lombardia, Pietro Foroni, l’attuale crisi idrica “non ha al momento coinvolto in maniera critica il settore idropotabile“. Gli interventi volti a salvaguardare la popolazione e a fornirle assistenza, e quelli necessari per il ripristino della funzionalita’ delle reti infrastrutturali, sono 652 per i settori idropotabile ed irriguo (311 interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e 341 interventi di ripristino della funzionalita’ dei servizi pubblici), per un totale di 24 milioni di euro (di cui 10,7 milioni per interventi attivati o in corso di realizzazione e 14 milioni per 81 interventi da attivare). A tali attivita’ vanno aggiunti ulteriori 67 interventi da realizzare per ridurre il rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi emergenziali, per un totale di 73,6 milioni di euro (di cui 27,1 milioni di euro per 54 interventi relativi il settore idropotabile e circa 46 milioni di euro per 13 interventi per il settore irriguo).
La siccità tende ad aggravarsi nella pianura friulana
Resta critica e tende ad aggravarsi la situazione di carenza idrica nella pianura friulana, interessata solo marginalmente dalle piogge del 29 giugno, che hanno portato benefici nella zona montana della regione. Lo ha riferito oggi il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, rendendo noto il suo bollettino settimanale. Nella zona montana del Pordenonese, si sono verificati picchi di precipitazioni di oltre 200 mm, in particolare lungo l’asta del Cellina. Nel bacino del Tagliamento le precipitazioni sono state inferiori, con picchi localizzati di 100 mm, e alcune piogge si sono verificate anche nel bacino del Torre e pertanto nel breve termine non si prevedono condizioni critiche sul regime di portata dei canali gestiti dal Consorzio. Precipitazioni nelle ultime 24 ore anche nella zona a sud di Udine, dove le scarse piogge dei giorni scorsi non hanno apportato alcun beneficio sui livelli delle falde.
In particolare nella zona di Orzano (Remanzacco) e Premariacco, il Consorzio ha detto di vedersi “costretto a valutare ulteriori misure di razionamento, ma le criticita’ sono presenti in tutto il comprensorio, ma sono piu’ accentuate nella zona orientale”. Nella Bassa Friulana rimangono attivi gli impianti di pompaggio e l’esercizio dell’irrigazione di soccorso attingendo dai canali di scolo, appositamente invasati dal personale consortile. “La situazione – commenta il Presidente del Consorzio Rosanna Clocchiatti – verra’ costantemente monitorata nei prossimi giorni per valutare la necessita’ di adottare ulteriori misure finalizzate a garantire il servizio irriguo nelle zone servite”.
In Alto Adige situazione di preallarme
In Alto Adige la situazione e’ solo di preallarme, mentre in altre regioni e’ di vera e proprio emergenza. Nella zona nordorientale dell’Alto Adige le precipitazioni degli scorsi mesi sono risultate piu’ o meno nella norma, mentre sono state decisamente inferiori nella parte occidentale della Provincia: rispetto alla media di lungo periodo, il deficit e’ del 30%. Le scarse precipitazioni e le alte temperature hanno un impatto anche sui grandi bacini idrici: i bacini nella meta’ Occidentale della Provincia (in particolare Resia e Senales) attualmente mostrano livelli significativamente inferiori alla media di lungo periodo. Normalmente a luglio le abbondanti acque di fusione contribuiscono ancora ad un rapido innalzamento del livello dei laghi, quest’anno si dovra’ fare affidamento solo sull’acqua di fusione dei ghiacciai e sui temporali. Il riempimento del lago di Resia e’ attualmente al 38% (72,6 milioni di metri cubi) della capacita’ totale e l’aumento del livello di riempimento si e’ notevolmente appiattito.
Ordinanze in Umbria: “limitare i prelievi dal lago di Chiusi”
Il Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei ha firmato due ordinanze, entrambe con validita’ dal 4 luglio, per fare fronte alla siccita’, per limitare i prelievi e salvaguardare il lago di Chiusi. Con il primo provvedimento, si ordina di limitare i prelievi a una serie di soggetti mentre con la seconda si stabilisce nelle aree interessate dei Comuni di Castiglione del Lago, Citta’ della Pieve e Paciano “il divieto assoluto di prelievo di acque dagli affluenti immissari del lago di Chiusi, nonche’ il divieto assoluto di prelievo di acque dai pozzi che attingono nei terreni alluvionali del subalveo lacuale, ad esclusione dei prelievi destinati all’uso potabile”.