Dopo la strage di ieri pomeriggio sulla Marmolada sono innumerevoli, su tutti i media, le speculazioni dei catastrofisti climatici che attribuiscono tout court la tragedia al riscaldamento globale contestando duramente, sull’emozione della perdita di numerose vite umane, coloro che invece si interrogano sul clima in modo più approfondito rispetto al pensiero unico dominante. Un pensiero unico che ha prodotto i movimenti ambientalisti giovanili rappresentati perfettamente da Greta Thunberg con il suo carico di demagogia.
Tecnicamente, i catastrofisti ritengono che Pianeta starebbe andando incontro ad un’enorme catastrofe – appunto, da qui la definizione “catastrofisti” – attribuita senza alcuno spazio critico alle attività umane che starebbero modificando il clima. Catastrofismi per giunta già ampiamente smontati dai fatti (siamo nel 2022 e secondo costoro saremmo già dovuti essere estinti, o sommersi dai mari, o bruciati dal caldo, etc. etc., invece le persone stanno organizzando le vacanze estive).
Il distacco del seracco dalla calotta della Marmolada può certamente avvalorare i dati secondo cui il pianeta si stia riscaldando, ma questo dato di fatto non è messo in discussione dalla comunità scientifica né dai commentatori che al contrario si interrogano sulle cause del global warming. Non è affatto così scontato che il riscaldamento globale dipenda del tutto o anche solo in parte dalle attività umane, e se il drammatico episodio della Marmolada può confermare la banalità che il riscaldamento globale ci sia (chi l’ha mai negato?), certamente non dimostra nulla sulle cause di questo riscaldamento.
A smontare con forza l’ennesima posizione ideologica dei catastrofisti è l’autorevole figura di Uberto Crescenti, professore Emerito di Geologia Applicata dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti e Pescara, in Abruzzo. Tra i messimi esperti di climatologia in Italia, Crescenti contesta le speculazioni di queste ore: “erroneamente in molti stanno sostenendo che ci sono studiosi che non ammettono il riscaldamento del nostro Pianeta. La verità è che tra gli scienziati studiosi del clima non c’è disaccordo su questo argomento, invece gli scienziati sono in disaccordo sulla attribuzione di questo fenomeno: da una parte ci sono i catastrofisti che attribuiscono all’uomo tale fenomeno, in particolare alla immissione in atmosfera della anidride carbonica, e sono i catastrofisti appunto; dall’altra c’è chi al contrario ritiene che la Natura, non l’attività dell’uomo, governa il clima, e questi ultimi vengono definiti ‘scettici’. La tragedia della Marmolada è la dimostrazione che siamo in una fase calda, ma non è la dimostrazione che questa fase sia provocata dall’Uomo. Occorrono altre prove, che non ci sono, per dimostrare ciò che sostengono i catastrofisti“.
Crescenti auspica infine “una corretta informazione su questo tema, evitando affermazioni erronee che alimentano false credenze e luoghi comuni con fere e propria fake news anti scientifiche“.