Da cinque a dieci milioni di anni fa, un asteroide si schiantò su Marte, creando un enorme cratere. Il crollo spinse un pezzo dell'antica crosta marziana nello spazio come un nuovo meteorite, che poi precipitò sulla Terra, in particolare in Africa. In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, un team internazionale, guidato da ricercatori della Curtin University, supportati dal Supercomputer Pawsey in Perth, in Australia, con colleghi in Francia, Costa d'Avorio e Stati Uniti, ha raccontato per la prima volta la storia del meteorite NWA 7034, noto come Black Beauty.
I resti di Black Beauty sono stati scoperti nel Sahara occidentale nel 2011. Il meteorite è costituito da rocce marziane formatesi quasi 4,5 miliardi di anni fa, quando le croste della Terra e di Marte erano ancora giovani. Ora che conosciamo la fonte di Black Beauty, i ricercatori possono usarla per confrontare la formazione di Marte e della Terra.
Il team ha identificato circa 90 milioni di crateri da impatto eseguendo un algoritmo di apprendimento automatico su uno dei supercomputer più veloci dell'emisfero australe, presso il Pawsey Supercomputing Research Center. I ricercatori hanno chiamato il cratere Karratha in onore di una città dell'Australia occidentale che ospita una delle rocce più antiche della Terra.
La tecnologia alla base della scoperta sarà utilizzata per identificare la fonte di altri meteoriti marziani, ma anche per identificare miliardi di crateri da impatto sulla superficie di Mercurio e della Luna. Ad oggi sulla Terra sono stati trovati più di 300 meteoriti marziani.