A Venezia l’acqua della Laguna è di nuovo dolce e non salata, la vegetazione subacquea si è ripopolata nelle specie tipiche di questo habitat, e allo stesso tempo tornano a casa anche alcune specie di uccelli, in particolare acquatici come giovani cefali che hanno approfittato per utilizzare gli ambienti della Laguna come nursery, depositando le uova.
Potrebbe trattarsi di conseguenze positive del ritorno dell’acqua dolce, tanto da far sembrare Venezia in controtendenza rispetto al momento, con l’ambiente stretto tra siccità, temperature elevate, scarsa piovosità e condizioni climatiche estreme. La conferma di tutto questo è arrivata nel corso della presentazione dei risultati conclusivi di un progetto europeo coordinato da Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, denominato Life Lagoon Refresh e che ha preso le mosse nel 2017 con l’obiettivo di ricreare nella Serenissima Laguna delle zone a bassa salinità in modo da favorire – attraverso l’immissione di acqua dolce dal fiume Sile che sfocia nel mare Adriatico – “la ricolonizzazione di circa 20 ettari di canneto e il ripopolamento di numerose specie ittiche e di uccelli” si legge in una nota dell’Istituto, che annota anche: “Nonostante le difficoltà incontrate in questi anni come l’alta marea eccezionale del 12 novembre nel 2019, la pandemia dal 2020 e negli ultimi mesi la siccità, i risultati sono stati raggiunti: il gradiente salino è stato ripristinato e i livelli di salinità (prima degli interventi superiori a 30 in tutta l’area di progetto) sono scesi a valori inferiori a 15 in un’area di 25 ha“.
Secondo Ispra, tuttavia, anche la vegetazione è ora in fase di accentuata trasformazione, perché proprio nell’area vicina al punto di immissione dell’acqua dolce nella Laguna “la dominanza delle specie alofile delle barene sta lasciando il posto al canneto che ha ormai attecchito in tutte le aree con salinità idonea e si sta progressivamente diffondendo intorno alle zone di trapianto“. Nella Laguna, inoltre, tra settembre e ottobre 2021 si è assistito alla fioritura dell’Aster Tripolium e da giugno 2022 l’Inula tinge di giallo i bordi delle barene più dissalate. Ottimi si dimostrerebbero anche i risultati ottenuti anche con le piante acquatiche sommerse (Zostera marina, Zostera noltei, Ruppia cirrhosa) che oggi formano chiazze anche di parecchi metri di diametro.
Nuova vita in Laguna, dunque. Nel corso dei quattro anni e mezzo di monitoraggio il progetto Life Lagoon Refresh ha poi censito complessivamente anche più di 32.637 uccelli presenti nell’area di progetto e 128 specie, delle quali 62 sono direttamente riferibili al gruppo degli uccelli acquatici. Dal 2018 ad oggi si è infatti assistito “ad un cambio nella composizione e abbondanza di varie specie all’interno della comunità ornitica, segnale tangibile a riprova di effetti positivi conseguenti all’apertura dell’acqua dolce“, sottolinea Ispra. Ad ogni modo, le attività non si fermano certo qui, perché i diversi partner del progetto saranno poi impegnati nella fase “After life” sia per quanto riguarda la gestione dell’opera idraulica, sia per le attività di monitoraggio ambientale in modo da continuare a verificare tutti gli effettivi benefici. Quanto a Life Lagoon Refresh, si tratta di un progetto molto ampio che non si è solo limitato agli interventi in Laguna ma è andato ben oltre promuovendo e organizzando corsi di formazione sul riconoscimento dell’avifauna e sulla fotografia naturalistica, seminari e attività didattiche in aula e in campo, nel quale sono stati complessivamente coinvolti oltre 1.000 studenti delle scuole primarie e secondarie, ma anche delle Università di Padova e Venezia con seminari e attività didattiche in aula e in campo. Una grande opera di sensibilizzazione sul tema ambientale e la salvaguardi della Laguna che sono tra loro fortemente connessi.