Due CME hanno raggiunto la Terra: le aurore “esplodono” intorno al Circolo Polare Artico | FOTO

Ieri l'interazione delle particelle cariche con la magnetosfera è stata tale da innescare aurore intorno al Circolo Polare Artico
MeteoWeb

Due espulsioni di massa coronale (CME) prodotte da potenti brillamenti potrebbero avere sfiorato il campo magnetico terrestre nella giornata di ieri. I dati sul vento solare mostrano un possibile impatto poco prima della mezzanotte UTC del 29 agosto.

Il primo impatto (descritto di seguito) è stato debole e il secondo sembra essere sulla stessa scia. L’effetto combinato, però, potrebbe produrre una tempesta geomagnetica classe G1 oggi, 30 agosto.

possibile impatto
Credit SpaceWeather.com

L’impatto della CME e le aurore

Come previsto, un’espulsione di massa coronale ha sfiorato il campo magnetico terrestre durante le prime ore del 29 agosto.

impatto cme
Credit SpaceWeather.com

Il debole impatto non ha innescato una tempesta geomagnetica, ma l’interazione delle particelle cariche con la magnetosfera è stata comunque tale da innescare aurore intorno al Circolo Polare Artico:

aurore 30 agosto
Credit Gunjan Sinha (Saskatoon, Canada)

Sono uscito non appena ho notato l’arrivo della CME di striscio,” ha raccontato il fotografo Gunjan Sinha di Saskatoon, Canada. “Mi sono allontanato di circa 20 km dalle luci della città, mi sono fermato e ho aspettato con la mia fotocamera. Subito dopo, quasi l’intera metà settentrionale del cielo è esplosa con aurore colorate“.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è il vento solare

I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Condividi