Covid, studio italiano: “abbiamo trovato alterazioni nel sangue dei vaccinati”

"Dall’inizio della campagna vaccinale numerosi pazienti presentavano gravi e sovrapponibili alterazioni ematologiche”, spiega Franco Giovannini, tra gli autori dello studio
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Abbiamo trovato alterazioni nel sangue di chi è vaccinato. Mai visti in passato mutamenti di tale entità, con questa costanza e persistenza”. È questo in estrema sintesi il contenuto di un’intervista de “La Verità” a Riccardo Benzi Cipelli, medico chirurgo specialista in odontostomatologia di Vigevano, Franco Giovannini, medico chirurgo specializzato in emodiagnostica microscopica nel centro medico di biodiagnostica Giovannini di Mantova, e Gianpaolo Pisano, medico chirurgo specialista in otorinolaringoiatria, master in citologia e ricercatore all’Università Unised. I tre esperti hanno condotto uno studio, pubblicato su “Disinfection”, in cui vengono evidenziate alterazioni nel sangue dei vaccinati contro il Covid. 

Chi ha studiato medicina sa che non si vaccina mai in corso di epidemia, per non incorrere nella “fuga virale”, cioè il tentativo del virus di riprodursi continuamente”, esordisce Benzi Cipelli. “Si modifica attraverso le varianti con lo scopo di infettare, a maggior ragione avendo a che fare con virus a Rna particolarmente tendenti a variare”. 

“Dall’inizio della campagna vaccinale numerosi pazienti presentavano gravi e sovrapponibili alterazioni ematologiche”, spiega Giovannini sui risultati dello studio. “Tutti presentano lo stesso tipo di problematiche. Particelle esogene che dentro il sangue non dovrebbero starci. Costantemente le stesse, o comunque con caratteristiche simili, tendono ad assemblarsi nel tempo con atteggiamento “frattale”, ripetitivo e non casuale. Insomma, morfologie sovrapponibili a prescindere dal paziente. E il comune denominatore è che tutti i pazienti sono stati inoculati con Pfizer o Moderna, aggiunge Benzi Cipelli. 

Abbiamo pubblicato un’analisi al microscopio in campo oscuro di 1.006 soggetti sintomatici dopo l’inoculo con i due tipi di vaccini a mRna. Dei 1.006 soggetti analizzati 948, pari al 94% del totale, evidenziavano dopo l’inoculo di vaccini a mRNA a distanza di un mese o più, varie alterazioni dello stato di aggregazione dei globuli rossi e la presenza nel sangue periferico di particelle di varia forma e dimensione di dubbia natura. In 12 soggetti per motivi diversi erano state eseguite analisi del sangue con stessa metodica prima della vaccinazione. Avevano quadri ematologici normali. Le alterazioni trovate dopo somministrazioni di vaccini a mRNA rafforzano il sospetto che le modifiche sarebbero da riferirsi in prima battuta ai sieri stessi. Soltanto nel 6% di questi casi sintomatici dopo gli inoculi abbiamo riscontrato un quadro di normalità”, ha affermato Giovannini. 

Non si sono mai viste in passato alterazioni di tale entità, di assoluta persistenza, con caratteristiche così singolari, con questa costanza e con particelle esogene aventi morfologie così precise, costanti, ripetitive e ingegneristicamente strutturate”, ha evidenziato Benzi Cipelli. 

Giovannini descrive le alterazioni come “impilamenti dei globuli rossi. In gergo medico, effetto Rouleaux. Questi normalmente scorrono nel sangue periferico in modo separato. Si respingono addirittura. Un impilamento fisiologico, solo temporaneo, si può riscontrare in situazioni patologiche con febbre, malattie reumatiche o micotiche particolari quali la aspergillosi polmonare. Ma impilamenti massivi così duraturi non li ho mai osservati. Ho addirittura conteggiato fino a 60 globuli rossi impilati”, ha spiegato Giovannini. Il motivo è “la potenzialità lesiva della proteina Spike, associata al campo elettromagnetico potenzialmente devastante indotto da inclusioni presumibilmente grafeniche”, che “scompagina il potenziale Z alterando la dinamica del sangue”. 

Il grafene è un materiale esogeno che diventa magnetico una volta inserito nel corpo umano. Senza considerare le interferenze elettromagnetiche che a livello cellulare; un giga radicale libero che determina un ulteriore incremento degli stress ossidativi. Da questi ultimi dipendono le conseguenze nefaste di tante patologie cardiovascolari”, aggiunge Giovannini. “C’è anche un fenomeno di aggregazione, di alterazione morfo-strutturale dei globuli rossi. È l’effetto magnetico del grafene. Aggregati che poi vanno incontro a emolisi. Questi aggregati si distruggono e il loro contenuto si sversa nel sangue aumentando la cascata ossidativa. Talvolta compaiono cluster di fibrina, sostanza endogena implicata nel processo coagulativo”, conclude l’esperto. 

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