Oltre cinque milioni di persone nel sud-ovest della Cina stanno subendo interruzioni di corrente intermittenti a causa di una forte ondata di caldo che ha provocato picchi di domanda di elettricità e costretto diverse aziende a interrompere le attività. Le temperature nella provincia di Sichuan sono salite oltre i +40°C negli ultimi giorni, provocando una forte domanda di energia per i condizionatori.
Quella che sta affrontando la Cina è l’ondata di caldo più lunga e più forte mai registrata dal 1961. Le autorità oggi hanno emesso l’allerta massima per 138 città in tutto il Paese e ad altre 373 è stato assegnato il ‘bollino arancione’.
Secondo una compagnia elettrica locale, la città di Dazhou, che conta 5,4 milioni di abitanti nel nord-est della provincia, sta ricevendo forniture di energia in modo intermittente e sono previste interruzioni di tre ore e più se necessario. Diciannove delle 21 città della provincia sono state invitate a sospendere la produzione industriale fino a sabato 20 agosto.
Allo stesso tempo, il Sichuan dipende per l’80% dalle dighe idrauliche per produrre elettricità, ma i fiumi e i bacini idrici della regione si sono ridotti notevolmente a causa della siccità. Proprio contro la siccità, che lo ha prosciugato in alcune parti, la Cina sta utilizzando il “cloud seeding” per salvare il suo fiume più importante, lo Yangtze (o Fiume Azzurro), secondo quanto riporta la CNN.
Il cloud seeding (letteralmente “inseminazione delle nuvole”) è una tecnica per modificare il clima che ha l’obiettivo di aumentare la piovosità nelle zone aride. L’ultima provincia a seminare nuvole attraverso l’utilizzo di barre di ioduro d’argento è stata quella di Hubei, nella Cina centrale. In questa provincia, secondo quanto riferito dal Dipartimento locale per la gestione delle emergenze, da giugno almeno 4,2 milioni di persone sono state colpite da una grave siccità: più di 150mila persone hanno difficoltà ad accedere all’acqua potabile e quasi 400mila ettari di colture sono stati danneggiati a causa delle alte temperature. Il Ministero delle Risorse idriche ha ammesso che la siccità in tutto il bacino del fiume Yangtze, il più lungo dell’Asia, ha “influito negativamente sulla sicurezza dell’acqua potabile delle popolazioni rurali e del bestiame e sulla crescita dei raccolti”.