Potente esplosione sul Sole colpisce la Terra, blackout radio anche in Italia

Un'espulsione di massa coronale potrebbe colpire il nostro pianeta lunedì 29 agosto
MeteoWeb

Una nuova serie di brillamenti solari è stata prodotta dalla nostra stella ieri, venerdì 26 agosto, dopo uno spettacolo abbagliante di aurore verdi. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha catturato un flare particolarmente potente (classe M7) generato dalla macchia solare AR3089 alle 11:16 UTC mentre in Europa e Africa si è verificato un breve blackout radio (mappa in alto). Un’enorme espulsione di particelle cariche dal Sole, nota come espulsione di massa coronale, potrebbe colpire il nostro pianeta lunedì 29 agosto e innescare aurore attorno al Circolo Polare Artico, secondo i previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration.

Lunedì 29 agosto, tra l’altro, è molto probabile che si verifichi una tempesta geomagnetica classe G1, in quanto è previsto l’arrivo di un flusso ad alta velocità di vento solare. Il materiale gassoso è stato emesso da un buco coronale nell’atmosfera solare.

buco coronale
Credit: Atmospheric Imaging Assembly (AIA) for the Solar Dynamics Observatory (SDO)

Il Sole, dopo una breve tregua, si trova in una nuova fase di “irrequietezza” in questi giorni, ciò in accordo con la concomitanza del massimo del ciclo solare di 11 anni.

macchia solare brillamento m7

All’inizio di questa settimana sono state osservate aurore boreali e australi, fotografate anche dallo Spazio dall’astronauta italiana dell’ESA Samantha Cristoforetti.

La maggior parte del meteo spaziale, nella sua forma più drammatica, offre un grande spettacolo per le persone sulla Terra o nelle vicinanze, ma un ridotto numero di tempeste particolarmente potenti può danneggiare linee elettriche, satelliti e altre infrastrutture vitali da cui dipende il nostro pianeta.

Il Sole è più incline a generare questi eventi estremi quando raggiunge il suo massimo di attività, poiché le macchie solari si diffondono sulla superficie e le linee magnetiche si attorcigliano e si spezzano. Se una tempesta è diretta verso la Terra può creare aurore, blackout e altri effetti.

La NASA, l’Agenzia spaziale europea e altri enti spaziali tengono d’occhio il meteo solare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per fornire la migliore protezione possibile alla Terra, ai gestori di satelliti e agli astronauti che operano in orbita.

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Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

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