Gas supera 310 euro al MWh: “transizione energetica da rivedere, torniamo al carbone”

Continua la folle corsa del prezzo del Gas, con gravissime conseguenze socio economiche. Dalla politica arriva la proposta di rivedere la transizione energetica e tornare al carbone
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Una fiammata porta il futures sul Gas, negli scambi ad Amsterdam, a toccare i 315 euro al MWh (+8%). Poi si assesta su quota 310 euro al MWh, un rialzo comunque vertiginoso sulla peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni che mette pressione ai Governi. L’impennata ha anche portato i prezzi dell’energia in tutto il continente a livelli mai visti prima, contribuendo all’aumento dei costi per tutto, dalla produzione di zinco e alluminio ai fertilizzanti.

La situazione attuale è difficile per molte imprese e per molte famiglie, credo che lo Stato debba intervenire in molti casi per aiutare le imprese che potrebbero fallire e le famiglie che diventano povere a causa del costo delle bollette della luce e del gas. Noi al governo metteremo a punto un piano di interventi che credo sia assolutamente necessario“. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ospite a “Non stop news” su RTL 102.5. “Vedo positivamente un’iniziativa comune europea per calmierare i prezzi, potrebbe avere qualche utilità: sostengo da tempo che solo se gli Stati europei uniscono le forze anche in materia di energia possono giocare un ruolo forte nelle crisi internazionali“, spiega. “Ad esempio, al Parlamento europeo ho sostenuto il piano che prevedeva una rete di stoccaggi comuni“, ricorda. “Condivido ad esempio la richiesta degli imprenditori che siano temporaneamente sospesi i certificati verdi, cioè quella tassa occulta che viene fatta pagare alle aziende che utilizzano energia considerata non pulita, che non proviene da fonti rinnovabili“.

Il problema del caro bollette non ha una risposta univoca, ma deve comportare molti interventi. Sterilizzare l’aumento può essere una soluzione che dura un paio di mesi, ma poi bisogna valutare se il nostro piano energetico legato alla transizione ecologia sia sostenibile: i tedeschi chiuderanno il carbone cinque anni dopo di noi, forse è stato velleitario anticipare la Germania in questo“. Così il presidente della Regione Liguria e di Italia al centro, Giovanni Toti, ad “Agorà estate” su Rai Tre. “Sento parlare di nucleare di ultima generazione, di rinnovabili: sono ultra d’accordo, ma parliamo di un orizzonte di almeno cinque anni, mentre dobbiamo parlare di domani mattina– aggiunge il governatore- si interviene con una sterilizzazione fiscale sulle imposte contenute nelle bollette, poi rivediamo il piano di transizione energetica, riattivando i nostri pozzi, le nostri fonti energetiche nazionali, mettiamo i rigassificatori, magari qualche centrale a carbone per i prossimi due anni, che si fa prima che attivare il nucleare pulito“. Inoltre, conclude, “se mettiamo un price cap europeo, rischiamo che quel GAS lo comprino altri Paesi, oltre al fatto che andrebbe finanziato con altro debito europeo“.

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