Come dichiarato poco fa dall’agenzia di stampa russa Tass, è morto Mikhail Gorbaciov, ultimo leader dell’Unione Sovietica e ultimo segretario generale del Partito comunista sovietico. Lo ha annunciato il Central Clinical Hospital della Russia, dove era ricoverato. Gorbaciov, sostenitore e propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost, aveva 92 anni ed era ricoverato da tempo: “Mikhail Sergeevich Gorbaciov è morto questa sera dopo una grave e lunga malattia“, annuncia la Tass.
Perestrojka e glasnost, trasparenza e cambiamento, che avrebbero dovuto aprire la strada ad un nuovo corso storico per la Russia, hanno portato come conseguenza concreta alla fine della Guerra Fredda e alla caduta del muro di Berlino nel 1989, e sono state un insieme di riforme messe in atto per selezionare i quadri del PCUS, con lo scopo di combattere la corruzione e i privilegi dell’apparato politico. Glasnost’ indica un’attitudine, quella alla trasparenza, mentre perestrojka era un modo ‘nuovo’ di fare politica.
Una politica considerata fallimentare, ma che “ha liberato dal giogo comunista centinaia di milioni di persone. Cresciuto nel solco dell’ideologia comunista è stato un uomo libero e coraggioso, capace di smantellare, con il suo amico Ronald Reagan, la “cortina di ferro”, che entra di diritto nella storia contemporanea. Il mondo libero gli deve molto, anche l’Italia. Il suo riformismo, che subì attacchi feroci e dovette cedere alle pulsioni populiste più estreme, resta un esempio per tutti“, come ha dichiarato questa sera a caldo il capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi.
Gorbaciov, politico amato in tutto il mondo e definito spesso “papa laico”, sarà sepolto nel cimitero di Novodevichy a Mosca, in una tomba di famiglia, dove potrà riposare accanto alla moglie. Lo ha annunciato alla Tass una persona che conosceva i desideri dei parenti dell’ex presidente: “Mikhail Sergeevich sarà sepolto accanto a sua moglie Raissa al cimitero di Novodevichy“, ha detto la fonte all’agenzia russa.
