Spagna, l’estate 2022 potrebbe essere “la più calda dell’ultimo secolo”: gli incendi hanno distrutto 200.000 ettari

Uno dei fenomeni più evidenti associati all'anomalia meteorologica in Spagna è la prolungata siccità
MeteoWeb

L’estate 2022 rischia di essere la più calda da almeno un secolo a questa parte per la Spagna, tenendo in conto la temperatura media dall’inizio della stagione, secondo gli esperti dell’Agenzia statale di Meteorologia spagnola (Aemet). “Con le previsioni per il resto di agosto, e dopo una settimana con diversi giorni di temperature al di sotto della media normale (il primo periodo fresco da fine giugno), è molto probabile che l’estate 2022 sarà la più calda della serie storica, che inizia nel 1961“, si legge sul blog ufficiale dell’agenzia. 

Anche considerando le ricostruzioni climatiche realizzate a partire da dati storici, sarebbe l’estate con la temperatura media più alta almeno dal 1916″, aggiungono gli esperti José Angel Nunez e Rubén del Campo.  

Uno dei fenomeni più evidenti associati all’anomalia meteorologica in Spagna è la prolungata siccità, che affligge attualmente diverse zone del Paese. Secondo il quotidiano El Pais, proprio per questo le amministrazioni pubbliche hanno in programma di investire circa 300 milioni di euro per aumentare la capacità di dissalazione dell’acqua marina delle regioni più colpite.  

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Incendi in Spagna: bruciati circa 200.000 ettari  

Sono ormai circa 200.000 gli ettari di boschi e terreni danneggiati dagli incendi scoppiati in Spagna nel 2022, un anno particolarmente devastante su questo fronte. Lo apprende l’ANSA da dati resi noti della Procura Generale dello Stato, sommati a quelli dei roghi che, negli ultimi giorni, hanno colpito in particolare la Comunità Valenciana, nell’est del Paese. Secondo un comunicato della Procura generale, la causa principale degli incendi sinora registrati è “l’interazione umana con il bosco”, sia sotto forma di comportamenti “intenzionali” sia per “negligenze” o imprudenze nell’uso di macchinari e altri strumenti o con mozziconi di sigarette gettati a terra in situazioni a rischio.  

Oltre 31.000 ettari sono andati distrutti nei roghi attivi nella Comunità Valenciana. L’incendio più preoccupante nelle ultime ore è quello attivo nella zona di Bejis (provincia di Castellon), arrivato a minacciare anche aree boschive di grande valore ecologico, come il parco naturale della Sierra Calderona. Secondo le ultime informazioni, i team di pompieri impegnati nei lavori d’estinzione sul posto sono riusciti a proteggere le zone più vulnerabili.  

Appaiono maggiormente sotto controllo, invece, un rogo scoppiato nella stessa Sierra Calderona e uno attivo più a sud, nella Valle d’Ebo (provincia di Alicante).  

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