Terremoto, risveglio di paura in Sicilia: scossa magnitudo 4.2 tra Palermo e Sciacca

Terremoto, paura all'alba nella Sicilia occidentale: scossa di terremoto avvertita da Palermo a Sciacca. Epicentro a Giuliana
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Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 ha colpito stamani la Sicilia occidentale, tra le province di Palermo, Trapani e Agrigento, alle 06:52 del mattino. La scossa s’è verificata nei pressi di Giuliana e Bisacquino, ed è stata distintamente avvertita dalla popolazione anche perchè molto superficiale, con un ipocentro di appena 3.6km di profondità.

Tra le località con il maggior risentimento sismico, Sambuca di Sicilia, Caltabellotta, Corleone. La scossa è stata avvertita in tutta la Sicilia occidentale, dal Tirreno al Canale di Sicilia: numerose segnalazioni sono giunte da Sciacca, Palermo, Ribera e Trapani. Il risentimento sismico più significativo è stato rilevato nella fascia meridionale dell’isola, tra Sciacca e Ribera, dove la scossa ha provocato effetti del 4° grado Mercalli.

I primi ad eseguire i controlli dopo la scossa di terremoto sono stati i carabinieri della stazione di Giuliana. Un elicottero dei vigili del fuoco partito da Catania sta sorvolando la zona: il sisma ha avuto epicentro Giuliana ma è stata avvertita in diversi comuni dell’agrigentino e alcune persone sono uscite per strada.

A seguito dell’evento sismico registrato questa mattina, alle ore 6.52, in provincia di Palermo, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con magnitudo ML 4.2, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio nazionale della protezione civile. Dalle verifiche effettuate l’evento risulta avvertito dalla popolazione, ma non sono stati segnalati, al momento, danni a persone o cose”, comunica la Protezione Civile.

L’analisi dell’INGV

Dal Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (CPTI15) notiamo che l’area epicentrale del terremoto di questa mattina è circa 20 chilometri ad est dell’importante sequenza sismica del 1968 nel Belice che coinvolse il medio e basso bacino del fiume Belice tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, per una superficie di circa mille chilometri quadri. L’evento di magnitudo più forte, di magnitudo stimata Mw 6.5, avvenne il 25 gennaio 1968: i paesi di GibellinaPoggioreale e Salaparuta, in provincia di Trapani, e Montevago, in provincia di Agrigento, furono quasi totalmente rasi al suolo, con effetti valutati di grado X della scala Mercalli (MCS)“, si legge in un’analisi pubblicata sul blog INGVterremoti.

La mappa con l’epicentro del terremoto di questa mattina e gli eventi sismici del passato estratti dal Catalogo CPTI15. Nella mappa sulla sinistra è ben visibile la sequenza del 1968 nel Belice

La pericolosità sismica di questa area è considerata media. Terremoti anche più forti di quello avvenuto oggi sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta. Dalla mappa si nota come la pericolosità aumenti verso ovest, proprio nell’area epicentrale della sequenza sismica del 1968 nel Belice”, spiegano ancora gli esperti dell’INGV.

“Negli ultimi anni la sismicità in quest’area della Sicilia meridionale non è stata molto frequente come si vede dalla mappa degli eventi sismici dal 1985 ad oggi. In particolare notiamo un evento sismico molto vicino all’epicentro di questa mattina di magnitudo ML 3.6 il 5 agosto 2019″, concludono gli esperti INGV.

 

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