“Ci sono ricorrenze che è difficile commentare rimanendo imparziali, se si è particolarmente coinvolti. Questo vale certamente per il XVI Anniversario dal lancio del Virtual Telescope Project, frutto di un’idea presentata al pubblico proprio il 20 agosto 2006. Perciò, preferisco adoperare poche parole confortate dai fatti, com’è prassi per le cose di scienza”. Così Gianluca Masi, astrofisico e divulgatore scientifico, celebra il 16° anniversario del Virtual Telescope Project, un servizio avanzato fornito dall’Osservatorio Astronomico Bellatrix in Italia e gestito dallo stesso Masi. Consiste in diversi telescopi robotici, accessibili a distanza in tempo reale su Internet, sia per la ricerca che per il divertimento, disponibili per tutti.
“In questi sedici anni, ho avuto il privilegio di condividere in diretta e commentare centinaia di eventi astronomici, resi fruibili alla comunità internazionale attraverso tecnologie sempre più raffinate e performanti. In molti casi, la possibilità offerta dal Virtual Telescope di seguire in diretta eclissi, passaggi ravvicinati di asteroidi, comete eccetera è stata l’unica disponibile in assoluto al mondo, a sottolineare l’impegno profuso in questo ambito, garantendo l’accesso a tali esperienze sempre a titolo gratuito”.
“Questo straordinario successo con il pubblico, quantificabile in oltre 12 milioni di utenti negli ultimi 10 anni (un caso senza eguali per un progetto scientifico a cui lavora una sola persona, il sottoscritto), si aggiunge alla notevole considerazione di cui il Progetto gode presso i media più prestigiosi del pianeta, che regolarmente presentano le attività, i risultati e le immagini messe a disposizione dal Virtual Telescope Project, grazie ad una invidiabile reputazione guadagnata in tanti anni di lavoro e dedizione senza compromessi”, continua Masi.
“Vi è poi l’importante attività scientifica, impossibile da riassumere brevemente. Desidero solo citare la co-scoperta in questi anni dei due pianeti extrasolari XO-2b e XO-3b (i primi mai scoperti da telescopi sul suolo italiano, con il sottoscritto co-autore proprio dell’articolo di scoperta) e l’ipernova ASASSN-15lh, uno dei transienti più violenti ed energetici mai individuati nella storia della scienza, al momento del ritrovamento classificato come la supernova più brillante mai scovata, ma ancora oggi oggetto di dispute interpretative estreme, come solo i corpi celesti più rari e peculiari possono rivendicare”, scrive ancora l’astrofisico.
“In tanti mi chiedete quale sia stato il momento più intenso in questi ormai tanti anni di attività. Francamente, non so rispondere: impossibile isolare un singolo episodio. E’ un po’ come dover scegliere una stella tra tutte: impossibile, ciascuna fa parte del firmamento, partecipa alla meraviglia del tutto. Ringrazio la mia famiglia, tutti coloro che hanno sostenuto il Virtual Telescope Project in questi anni e gli importanti partner tecnologi con cui abbiamo stabilito un importante rapporto di collaborazione. L’avventura continua, restate sintonizzati, le sorprese non mancheranno”, conclude Gianluca Masi.