La frequenza e l’intensità di eventi naturali quali le “alluvioni lampo” (flash-flood), che coinvolgono piccoli bacini in cui si registrano in poche ore elevatissime portate, come quella che ha sfortunatamente colpito le Marche, sono in continuo aumento. Le conseguenze sono devastanti, sia sulle persone che da un punto di vista economico (perdita di bestiame, danni alla proprietà e alle infrastrutture ecc.).
In questo scenario, spiega l’Agenzia Spaziale Italiana, la disponibilità di una mappa sinottica dell’area colpita in un breve lasso di tempo è di grande aiuto per dare una risposta più rapida ed efficace ai disastri naturali da parte delle autorità competenti. I dati di osservazione della terra (Earth Observation data) hanno fra le altre proprio questa funzione: rappresentano la fonte più utile di informazioni per mappare rapidamente l’estensione dell’area interessata da un evento naturale.
Nel caso delle alluvioni, la mappatura dell’estensione delle inondazioni è fondamentale per accertare i danni e per l’organizzazione dei soccorsi. I sistemi radar satellitari ad apertura sintetica (SAR) sono particolarmente adatti, grazie proprio alla visione sinottica, alla capacità di operare in quasi tutte le condizioni atmosferiche sia di giorno che di notte, e alla sensibilità della radiazione a microonde all’ acqua, rispetto a dati da sensori ottici che forniscono immagini di giorno ed in assenza di copertura nuvolosa. Migliorando quindi la capacità di gestire questi eventi, fondamentale specie nelle ore concitate di allertamento e intervento.
L’alluvione nelle Marche
In seguito all’alluvione che ha colpito la provincia di Ancona, a partire dal pomeriggio del 15 settembre 2022, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato un servizio di mappatura delle aree allagate da dati di satellitari di osservazione della Terra, fornito da Fondazione CIMA, centro di competenza per il rischio idrogeologico.
Grazie al supporto fornito dall’ASI-Agenzia Spaziale Italiana, è stato possibile acquisire immagini delle aree colpite utilizzando le potenzialità delle costellazioni italiane di satelliti dotati di sensori radar, Cosmo-SkyMed-ASI e Cosmo Second Generation (di proprietà di ASI e del Ministero della Difesa) capaci di fornire immagini di giorno e di notte ed in qualsiasi condizione meteorologica.
Cosmo-Skymed-ASI ha osservato l’area di interesse venerdì 16 settembre, in modalità Scansar Wide Region (100kmx100km e risoluzione di 30m), consentendo una prima valutazione globale e speditiva dell’estensione delle aree allagate residue a distanza di appena alcune ore dalla fine dell’evento.
Nelle giornate seguenti, quelle del 17 e 18 settembre, grazie alle performances del primo satellite della costellazione Cosmo Second Generation, è stato possibile effettuare 2 acquisizioni ad alta risoluzione, modalità Spotlight 2-C (40kmx20km e risoluzione di 0.8m) di altrettante aree immediatamente a monte della città di Senigallia (a titolo di esempio, di seguito sono visualizzate tre mappe generate utilizzando algoritmi sviluppati da Fondazione CIMA per la mappatura delle aree allagate da dati radar). Tali mappe, prodotte in circa 5 ore dalla disponibilità delle immagini, mostrano la situazione nella zona di interesse nelle diverse fasi delle acquisizioni. Le acque permanenti sono rappresentate in colore blu, mentre le aree allagate sono rappresentate in azzurro. Si possono notare gli effetti dell’esondazione del fiume Misa, data la presenza di parecchie aree celesti adiacenti al fiume stesso.
La costellazione COSMO-SkyMed-ASI
La costellazione COSMO-SkyMed-ASI offre un’opportunità unica per ottenere immagini radar caratterizzate da un breve tempo di rivisitazione, risultando quindi utile per la mappatura dell’evoluzione delle inondazioni. Il sistema COSMO-SkyMed è stato attivato più volte negli ultimi anni in occasione di eventi alluvionali in tutto il mondo al fine di fornire immagini SAR in banda X ad altissima risoluzione utili ai fini del rilevamento delle piene.