La terribile alluvione che ha colpito le Marche il 15 settembre è stata generata da un temporale autorigenerante che ha scaricato grandi quantità di pioggia in poco tempo. Gli effetti sono stati fiumi esondati ed enormi quantità di detriti e fango che hanno invaso molte località, riversandosi poi nell’Adriatico. La potenza dell’alluvione è visibile anche dallo spazio, grazie alle immagini scattate dai satelliti.
In particolare, il satellite Sentinel-3 del programma di osservazione della Terra Copernicus, di Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Commissione europea, ha catturato la lunga striscia di sedimenti alluvionali che colora per chilometri l’Adriatico, dalla costa romagnola a quella pugliese. L’immagine (in alto) è stata acquisita il 18 settembre. “I sedimenti, trasportati in mare dai fiumi, sono stati trasportati dal vento e dalle correnti marine, e si sono diffusi lungo tutta la costa adriatica italiana, dipingendo le acque nei toni del marrone chiaro e dell’azzurro. È stato attivato dalla Protezione Civile Italiana il team Copernicus Emergency Management Service Rapid Mapping”, si legge sul sito di Copernicus.
Inoltre, il 17 Settembre, il satellite Sentinel-2 ha acquisito l’immagine seguente dell’area di Senigallia: le nuvole nascondevano l’entroterra, mentre nel Mar Adriatico erano ben visibili i sedimenti trasportati dai fiumi in piena.