Il motivo dell’aumento di casi di cancro tra i giovani adulti è al vaglio di un gruppo di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, negli Stati Uniti, che stanno esaminando i dati di incidenza del cancro in tutto il mondo, con particolare riferimento a su tipi di tumore che colpiscono gli adulti con meno di 50 anni.
Esaminando i dati dei tumori al seno, al colon, ai reni, al fegato e al pancreas, i ricercatori hanno constatato un significativo aumento dagli anni 90 in poi, con la curva di incidenza globale cresciuta generazione dopo generazione. I fattori di rischio sono diversi. “Le persone nate nel 1960, per esempio, hanno un rischio di sviluppare un cancro prima dei 50 anni più elevato rispetto a quello delle persone nate nel 1950. Prevediamo che questo livello di rischio continuerà a crescere nelle generazioni successive” ha affermato Shuji Ogino, uno degli autori dello studio. Iniziando a valutare i dati fin dall’infanzia, i ricercatori hanno esaminato gli studi disponibili sui possibili fattori di rischio, analizzando le caratteristiche biologiche e cliniche dei tumori emersi in giovane età, rispetto a quelli a esordio tardivo. Tra i fattori di rischio vi sono sicuramente lo stile di vita, la dieta, soprattutto quella dei Paesi a basso e medio reddito.
Altri rischi in tal senso sono dati da fumo, alcool, obesità e sedentarietà hanno un loro peso, come anche la media di ore di sonno. Secondo il team di Ogino, 8 dei 14 tipi di tumori presi in riferimento sono legati al sistema digestivo, elemento che ha fatto pensare ad un coinvolgimento del microbiota intestinale. Le diete moderne sono infatti ricche di bevande zuccherate e alimenti trasformati sin dall’infanzia. Tutto ciò influisce sulla composizione del microbiota intestinale.
Come hanno però ammesso gli stessi ricercatori, lo studio ha dei limiti. Sarebbero necessari molti più dati per confermare quanto lo screening e la diagnosi precoce influiscano sul tasso di incidenza, così come i vari fattori di rischio influiscano sul rischio di malattia. Secondo i ricercatori, per raccogliere maggiori dati sanitari e abitudini di vita sarebbe necessario coinvolgere bambini seguendoli passo per passo nel corso della vita, in modo da poter comprendere le tendenze globali in futuro.
“Senza tali studi è difficile identificare ciò che qualcuno che ha il cancro ha fatto decenni fa o quando era un bambino. Gli studi di coorte longitudinali non solo sono più convenienti considerando i molti tipi di cancro che devono essere studiati, ma credo che ci forniranno informazioni più accurate sul rischio di cancro per le generazioni a venire”, ha concluso Tomotaka Ugai, responsabile dell’analisi. Lo studio è stato pubblicato su Nature Reviews Clinical Oncology.