Mancano pochi giorni alle attesissime elezioni politiche che domenica 25 settembre vedranno gli italiani chiamati a scegliere il nuovo parlamento che dovrà rappresentarli per i prossimi cinque anni: con lo stop alla diffusione dei sondaggi, da dieci giorni gli addetti ai lavori ma anche molti appassionati tentano di interpretare eventuali cambiamenti nelle scelte dell’opinione pubblica e lo fanno nei modi più o meno leciti, e più o meno bizzarri.
Un classico dei quindici giorni di buio demoscopico erano le corse dei cavalli, un’abitudine ormai consolidata da molti anni di divulgare e pubblicare i risultati dei sondaggi aggiornati con i riferimenti a partiti e leader politici tutti rivolti al galoppo, ai fantini e ai frustini. Anche questi, però, sono finiti nel mirino dell’Agcom che li ha esplicitamente vietati così come i conclavi, un’altra abitudine meno fantasiosa e di successo rispetto a quella ippica. Tutti ci chiedevamo cosa si sarebbero inventati quest’anno per l’irrefrenabile volontà di diffondere le ultime notizie, a maggior ragione con gli strumenti telematici che più facilmente possono sfuggire al controllo rispetto a quanto non accadesse in passato.
L’ultima frontiera dei sondaggi clandestini: il meteo!
Ebbene, l’ultima frontiera della divulgazione clandestina dei sondaggi è proprio il meteo. Seppur in modo meno esplicito rispetto a quello delle corse dei cavalli e dei conclavi, quest’anno i principali riferimenti sondaggistici sono diventati i venti: “cresce un po’ lo scirocco, levante in calo, ponente sempre prevalente” e via dicendo.
La principale novità, che forse è anche la più simpatica, arriva da Telegram dove alcuni tra i principali istituti sondaggistici propongono gli ultimi sondaggi aggiornati non in modo diretto e mascherato, ma sotto forma di rebus per i propri lettori che devono così sforzarsi ad interpretare le indicazioni. E nei commenti se ne leggono di tutti i colori. Anche quello meteorologico è diventato un vero e proprio rebus: quale partito o coalizione è di ponente, e quale di levante, quale ancora tramontana e scirocco?
Il rompicapo più grande: quale vento soffia da destra e quale da sinistra?
Il rompicapo non è di facile soluzione, anche perché quando qualcuno ha ipotizzato che il levante fosse la destra, gli admin hanno risposto: “se interpretate il levante con la destra il vostro problema non è il rebus“, invitando a studiare la rosa dei venti. Eppure guardando qualsiasi indicazione sulla direzione dei venti nell’apposita “rosa”, appunto, sull’Italia proprio il levante arriva da destra, mentre il ponente soffia da sinistra rispetto ad un osservatore terzo, che è come se guardasse l’Italia in posizione frontale dall’alto o su una qualsiasi cartina geografica.
Anche in parlamento funziona così, da sempre: la destra siede alla destra del Governo, quindi a sinistra dell’emiciclo osservato dalle poltroncine, e viceversa la sinistra siede alla sinistra del Governo, e quindi a destra dell’emiciclo osservato dagli scranni parlamentari:
Il riferimento, forze, è più storico e geopolitico: i venti che soffiano da Est arrivano dall’area dell’Ex Unione Sovietica, storicamente legata al Partito Comunista Italiano, mentre da Ovest arrivano i venti che soffiano dall’Atlantico, riferimento delle alleanze democratiche e liberali e quindi di destra, storicamente guidate da Regno Unito e Stati Uniti.
Non è quindi così facile interpretare i sondaggi nei tempi dei divieti, a maggior ragione se il rebus diventa così complicato non solo per chi deve scioglierlo ma anche per chi lo fa. In ogni caso è una buona palestra di allenamento geografico e meteorologico, anche perché si parla di nodi in rinforzo o in attenuazione ed è comunque un piacere vedere la scienza applicata alla politica. Per quanto riguarda le elezioni, invece, non resta che attendere i dati dello spoglio di domenica sera, che inizierà alle 23:00 subito dopo la chiusura dei seggi, apprezzando la genialità e l’intuito di chi è riuscito ad ingegnarsi per poter stimolare il dibattito anche di fronte ai sempre più restrittivi divieti, suscitando le emozioni degli appassionati. E con una sola certezza: il meteo le elezioni potrà condizionarle davvero, visto il forte maltempo previsto per domenica sull’Italia. E il vento di ponente e libeccio in quelle 24 ore sarà davvero impetuoso, con furiose mareggiate lungo le coste esposte e quindi sul litorale tirrenico. Ma la nostra è davvero soltanto una previsione meteo, senza alcuna velleità di interpretazione sondaggistica.