Nel pacchetto energia presentato oggi, la Commissione europea ha proposto di ridurre la domanda di elettricità di almeno il 10% fino a marzo 2023, prospettando l’obbligo di ridurre il consumo di elettricità di almeno il 5% durante le ore di punta selezionate. Gli Stati membri dovranno identificare il 10% delle ore con il prezzo più alto previsto e ridurre la domanda durante queste ore.
La Commissione ha proposto che gli Stati membri puntino a ridurre la domanda complessiva di elettricità di almeno il 10% fino al 31 marzo 2023. Potranno scegliere le misure appropriate per ottenere tale riduzione della domanda, che potrà includere una compensazione finanziaria. Secondo i calcoli dell’esecutivo europeo, la riduzione della domanda nelle ore di punta porterebbe a una riduzione del consumo di gas di 1,2 miliardi di metri cubi durante l’inverno.
“Il taglio del consumo di elettricità del 10% da parte degli Stati membri è obbligatorio,” ha dichiarato il vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, presentando il pacchetto Energia della Commissione. “E’ punto di partenza per qualsiasi nostra azione per ridurre il costo dell’energia“.
La Commissione europea ha proposto inoltre un tetto massimo temporaneo alle entrate per i produttori di elettricità “inframarginali”, cioè le tecnologie a costi inferiori, come le rinnovabili, il nucleare e la lignite, che forniscono elettricità alla rete a un costo inferiore al livello di prezzo fissato dal più costoso. “Questi produttori inframarginali hanno realizzato ricavi eccezionali, con costi operativi relativamente stabili, poiché le costose centrali elettriche a gas hanno fatto aumentare il prezzo dell’elettricità all’ingrosso che ricevono,” ha spiegato l’esecutivo europeo. “La Commissione propone di fissare il tetto massimo di ricavo inframarginale a 180 euro/mwh. Ciò consentirà ai produttori di coprire i propri investimenti e costi operativi senza compromettere gli investimenti in nuove capacità in linea con i nostri obiettivi energetici e climatici per il 2030 e il 2050“.
La Commissione ha stimato che gli Stati membri potrebbero raccogliere fino a 117 miliardi di euro dalla proposta di massimale temporaneo alle entrate per i produttori di elettricità “inframarginali”, su base annua. Le entrate superiori al tetto massimo saranno raccolte dai governi degli Stati membri e utilizzate per aiutare i consumatori di energia a ridurre le bollette. Gli Stati membri che commerciano elettricità sono incoraggiati, in uno spirito di solidarietà, a concludere accordi bilaterali per condividere parte delle entrate inframarginali raccolte dallo Stato produttore a vantaggio degli utenti finali nello Stato membro a bassa produzione di elettricità.
La Commissione europeo ha proposto un contributo di solidarietà temporaneo sui profitti in eccesso generati dalle attività nei settori petrolifero, del gas, del carbone e delle raffinerie che non sono coperti dal tetto massimo di ricavi dall’elettricità prodotta non da gas. “Il contributo limitato nel tempo manterrebbe gli incentivi agli investimenti per la transizione verde. Verrebbe raccolto dagli Stati membri sui profitti del 2022 che superano un aumento del 20% rispetto ai profitti medi dei tre anni precedenti,” ha spiegato la Commissione. Il tasso minimo è del 33%. Si stima che possa generare ulteriori entrate per la casse degli Stati membri per 25 miliardi di euro. Le entrate verrebbero raccolte dagli Stati membri e reindirizzate ai consumatori di energia, in particolare alle famiglie vulnerabili, alle imprese duramente colpite e alle industrie ad alta intensità energetica.