Una macchia solare attiva ha generato una potente esplosione diretta verso la Terra, provocando un blackout radio in parte d’Europa (Italia compresa, mappa in alto), Africa e Medio Oriente ieri mattina.
Il brillamento solare, classificato come M8, la 2ª categoria più energetica di brillamenti, è stato scagliato nella nostra direzione alle 11:49 ora italiana di ieri, interrompendo le comunicazioni radio a onde corte nelle parti del mondo rivolte al Sole. Secondo Spaceweather.com, i radioamatori nelle aree interessate potrebbero avere avvertito una distorsione del segnale fino a un’ora dopo il brillamento.
Secondo il previsore di meteo spaziale britannico Met Office sono possibili ulteriori flare prima che la macchia solare AR3098 scompaia dietro il bordo del disco visibile del Sole. I meteorologi spaziali ritengono che un’espulsione di massa coronale (CME), un’esplosione di plasma emessa dall’atmosfera superiore del Sole, la corona, potrebbe aver accompagnato il flare e potrebbe dirigersi verso la Terra. In tal caso, il pianeta potrebbe registrare una tempesta geomagnetica nel fine settimana, ha affermato il Met Office in una nota.
Giovedì 15 settembre è stato rilevato un altro brillamento meno energetico, ha spiegato il Met Office, associato a una CME che è ancora in fase di analisi in riferimento al suo potenziale di colpire e influenzare la Terra. Potrebbe essere una buona notizia per i cacciatori di aurore poiché le spettacolari luci polari potrebbero diventare più forti e spingersi più lontano rispetto alle solite aree polari.
Dopo l’esplosione della macchia solare AR3098, le cose dovrebbero diventare più tranquille, ha affermato il Met Office. Ci sono altre tre Regioni Attive attualmente visibili, che “appaiono tutte stabili e relativamente magneticamente modeste,” ha detto il Met Office. I meteorologi spaziali attualmente non rilevano alcuna attività sospetta che potrebbe segnalare un avvicinamento di altre macchie solari attive dietro l’estremità orientale del Sole che potrebbero non essere ancora visibili.
Attualmente è anche presente un buco coronale nel Sole, un’apertura nelle linee del campo magnetico, da cui il vento solare soffia a una velocità maggiore del solito, che potrebbe ulteriormente contribuire all’attività aurorale alle latitudini più elevate. Tutto il vento solare e le CME combinate non dovrebbero innescare più di una lieve tempesta geomagnetica: le tecnologie di comunicazione elettrica e radio sulla Terra non dovrebbero subire alcuna interruzione.