La Russia non riprenderà le forniture complete di gas all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1 fino a quando l’Occidente avrà del tutto revocato le sanzioni imposte a Mosca in seguito all’invasione dell’Ucraina. A dare questa notizia per certa è stato un alto funzionario del Cremlino, intervistato dal Financial Times.
Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha puntato dunque il dito sulle sanzioni dell’UE, del Regno Unito e del Canada per la mancata consegna del gas da parte della Russia attraverso il gasdotto principale, che fornisce gas alla Germania da San Pietroburgo attraverso il Mar Baltico. “I problemi di pompaggio del gas sono nati a causa delle sanzioni introdotte dai paesi occidentali contro il nostro paese e diverse società“, ha dichiarato Peskov, secondo l’agenzia di stampa Interfax. “Non ci sono altri motivi che potrebbero aver causato questo problema di pompaggio“.
Gazprom, il colosso statale russo che gestisce il gas, ha dichiarato venerdì che interromperà le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream 1 a causa di un guasto tecnico, imputato alle difficoltà di riparazione delle turbine di fabbricazione tedesca in Canada.
L’UE ha già in parte revocato alcune sanzioni contro la Russia per consentire la riparazione delle turbine. Secondo i leader europei non c’è nulla che impedisca a Gazprom di rifornire di gas il continente e hanno accusato la Russia di “armare” le sue esportazioni di energia.
“Una sola unità è rimasta in funzione, e non funziona correttamente, si verificano guasti. Questo porta all’interruzione del pompaggio (attraverso il Nord Stream). Considerando che le sanzioni restano in vigore, dato che portano assoluta confusione – legale, pratica, in che è connesso con la manutenzione di tutte le unità, per ora, l’unica cosa che possiamo sperare per questa singola unità è che sarà in qualche modo possibile farla di nuovo funzionare“, ha detto Peskov.