La Russia ha staccato la spina all’Europa. Contrariamente a quanto i leader europei profetizzano da mesi, e cioè che per Putin fosse vitale il pagamento delle materie prime da parte dei Paesi occidentali, è successo esattamente l’opposto e cioè la Russia ha incrementato le vendite di gas e petrolio verso il resto del mondo e adesso ha deciso di sospendere le forniture per l’Europa.
Oggi pomeriggio, infatti, è stato completamente interrotto il flusso sul gasdotto Nord Stream, che doveva riprendere domani dopo la sospensione di tre giorni per lavori di manutenzione. In una nota Gazprom fa sapere che “durante i lavori di manutenzione sull’unità di compressione del gas Trent 60 della stazione di compressione di Portovaya, eseguiti insieme ai rappresentanti di Siemens, è stata rilevata una perdita d’olio con una miscela di un mastice sigillante” e che “fino a quando non saranno eliminati i problemi di funzionamento delle apparecchiature, il trasporto del gas al gasdotto Nord Stream è stato completamente interrotto“.
In una nota la società russa spiega che le perdite riguardano “le connessioni dei cavi dei sensori di velocità del rotore di bassa e media pressione, la connessione a spina del cavo della piastra BPE2 inclusa nel motore. Olio è stato trovato anche nell’area della linea dei cavi nella morsettiera esterna del sistema di controllo automatico GPA all’esterno dell’involucro termoisolante. Il rapporto di rilevamento delle perdite d’olio è stato firmato anche da rappresentanti di Siemens“. I danni “non consentono un funzionamento sicuro e senza problemi del motore a turbina a gas. Al riguardo, è necessario adottare gli opportuni provvedimenti e sospendere l’ulteriore esercizio dell’unità di compressione gas Trent 60“.
L’Europa, che non è ancora riuscita a completare neanche gli stoccaggi stagionale, è sempre più vicina al baratro del buio totale sotto il profilo energetico in vista della stagione autunnale.
Siemens: “La perdita d’olio non giustifica la chiusura di Nord Stream”
Una perdita di olio non costituisce una ragione tecnica sufficiente a giustificare la chiusura del gasdotto Nord Stream e quindi l’interruzione di fornitura di gas alla Germania e all’Europa da parte della russa Gazprom: lo dichiara il colosso tedesco Siemens, che costruisce le turbine che permettono al gasdotto di funzionare. “Perdite di questo tipo normalmente non hanno effetto sull’operatività di una turbina e possono essere sigillate sul posto“, dice Siemens in un comunicato. “Riscontrare un problema di questo tipo – si legge ancora – non costituisce una ragione tecnica per fermare il funzionamento” del gasdotto.