“Nelle prime ore di martedì 27 settembre, alle 01:15 (23:15 UTC), il satellite DART della NASA ha colpito con successo l’asteroide Dimorphos, la piccola luna di 160 metri che orbita intorno all’asteroide Didymos. Circa 38 secondi più tardi, il tempo necessario alla luce per arrivare sulla Terra, le persone in tutto il mondo hanno assistito alla brusca interruzione della diretta dal veicolo spaziale, a indicare che l’impatto si era verificato come previsto: DART non esisteva più.“, lo spiega l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
“Astronome e astronomi su una piccola fetta della superficie del nostro pianeta, che si estende dall’Africa meridionale e orientale all’Oceano Indiano fino alla Penisola Arabica, hanno potuto osservare l’evento in diretta con i telescopi. Tra questi, una mezza dozzina di stazioni si sono unite per una campagna di osservazione dedicata, organizzata dall’Ufficio per la Difesa Planetaria dell’ESA e coordinata dal team di osservatori del Near-Earth Object Coordination Centre (NEOCC) dell’ESA. Come sempre, quando si verifica un evento astronomico così rapido, non tutte le stazioni hanno ottenuto risultati soddisfacenti: nuvole, problemi tecnici e altre criticità condizionano sempre le osservazioni sul campo”, viene spiegato.
“Nonostante ciò, alcune delle stazioni che collaborano con l’ESA sono state in grado di fornire immediatamente una conferma diretta dell’impatto di DART, come il team dell’osservatorio di Les Makes, sull’isola francese della Riunione, nell’Oceano Indiano. La sequenza di immagini fornite in tempo reale è stata straordinaria: l’asteroide ha iniziato immediatamente a illuminarsi al momento dell’impatto e nel giro di pochi secondi era già sensibilmente più luminoso. In meno di un minuto, una nube di materiale espulso è diventata visibile ed è stato possibile seguirla mentre si allontanava verso est e si dissipava lentamente”.
Il video in calce “proviene dalle osservazioni dell’Osservatorio di Les Makes a Riunione e mostra in pochi secondi quello che è avvenuto in poco meno di mezz’ora”, spiega l’ESA. “Una cosa del genere non era mai stata realizzata prima, e non sapevamo realmente cosa aspettarci. È stato un momento emozionante per noi quando sono arrivate le immagini”, spiega Marco Micheli, astronomo del NEOCC dell’ESA.
Dora Föhring, un’altra astronoma del NEOCC, aggiunge: “È stato il coronamento di settimane di discussioni, incontri, pianificazione accurata e osservazioni da parte del nostro team, insieme agli osservatori locali e alle scienziate e agli scienziati di tutte le stazioni che collaborano con noi. Questa straordinaria campagna ha prodotto dati che le nostre astronome e i nostri astronomi, unitamente all’intera collaborazione DART, inizieranno ora ad analizzare per estrarre preziose informazioni scientifiche sugli effetti dell’impatto”.
“Con la fine della missione DART, inizia il lavoro per gli astronomi e gli scienziati di tutto il mondo, e si apre un nuovo capitolo per la missione Hera dell’ESA, che ora assume un ruolo di primo piano nello studio ravvicinato del primo test di deflessione di un asteroide”, afferma l’ESA-
“I risultati di DART ci prepareranno per la visita di Hera al sistema binario Didymos per esaminare le conseguenze di questo impatto tra qualche anno”, spiega Ian Carnelli, Responsabile della Missione Hera. “Hera ci aiuterà a capire cosa è accaduto a Dimorphos, il primo corpo celeste ad essere stato spostato in modo misurabile dall’uomo, e in definitiva a proteggerci da rocce spaziali che un giorno potrebbero fare lo stesso”.
Credit Video: Les Makes observatory, J. Berthier, F. Vachier / T. Santana-Ros / ESA NEOCC, D. Föhring, E. Petrescu, M. Micheli