“In un solo giorno si sono abbattuti sull’Italia ben 34 eventi estremi tra trombe d’aria, grandinate, fulmini, nubifragi e tempeste di vento che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni provocando gravissimi danni nei centri urbani ed in campagna“: è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’ultima ondata di maltempo con addirittura l’arrivo della prima neve in alta quota.
Secondo il monitoraggio della Coldiretti, “in Piemonte il maltempo ha danneggiato le produzioni di riso, mais e soia soprattutto di alcune aree fra le province di Biella e Vercelli dove le perdite nelle aziende colpite riguardano dal 60% al 90% delle produzioni, in Lombardia si contano ortaggi mitragliati dalla grandine e animali negli alpeggi dispersi in montagna per i nubifragi e le grandinate, che si sono abbattuti sull’area prealpina tra Lecchese e Comasco provocando frane e allagamenti. Danni a vigneti e oliveti in Veneto dove una grandinata ha interessato nel Veronese la zona del Valpolicella zona di produzione di vini pregiati mentre piogge record e allagamenti si sono verificati in Friuli e danni anche nel Lazio dove una tromba d’aria ha divelto alberi e scoperchiato tetti“.
Nelle zone interessate dal maltempo sono in corso le verifiche da parte della Coldiretti che segnala “l’aggravarsi del bilancio dei danni nelle campagne di oltre 6 miliardi provocato nel 2022 dal clima anomalo con un impatto devastante sulle produzioni agricole nazionali che fanno stimare un calo del 10% della produzione agricola nazionale, il peggiore da oltre un decennio” secondo la Coldiretti.
“E’ evidente in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali – evidenzia la Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 91,3% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico, secondo dati Ispra. Eventi estremi che – continua la Coldiretti – provocano danni perché colpiscono aree rese più fragili dalla cementificazione e dall’abbandono. Nel 2021 sono stati consumati oltre 2 metri quadrati di suolo al secondo, il valore più alto negli ultimi 10 anni – sottolinea Coldiretti – con il cemento che ricopre ormai 21.500 km quadrati di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato, secondo il Rapporto elaborato dall’Ispra“.
“Per questo occorre fermare subito il consumo di suolo ma sono anche necessari – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve“.