I Carabinieri hanno interrogato oggi, nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione aperta dalla procura di Ancona, il responsabile della Protezione Civile delle Marche che si occupa della pubblicazione dei bollettini meteo, allo scopo di comprendere quali siano state le responsabilità o le eventuali mancanze.
Si tratta di un esperto meteo del Centro funzionale multirischi, specializzato nel campo della previsione e prevenzione dei rischi idrogeologici, idrologici, metereologici e sismologici. L’obiettivo degli investigatori è di ricostruire i fatti a partire dall’allertamento dato, un’allerta gialla per alcune delle zone colpite e verde per le altre. Già domani, inoltre, proseguirà l’attività di acquisizione dei documenti in vari enti, dopo quelli già prelevati in Regione negli uffici della Protezione Civile.
Questa mattina, intanto, il sorvolo in elicottero dei carabinieri Forestali, chiesto dalla Procura, sui luoghi del disastro, il corso dei fiumi Misa e Nevola, ha permesso di appurare che le sezioni fluviali a monte, molto piccole, non sono bastate a contenere l’acqua piovuta e nei letti dei fiumi sono finiti alberi e grossi tronchi che hanno fatto da tappo ai ponti, sotto i quali non è passata più acqua, creando dunque bacini che sono poi esondati.
Due ore di filmato effettuato in volo verranno ora consegnate ai magistrati: il video sarà poi visionato attraverso strumentazioni tecnologiche per analizzare lo stato degli argini e soprattutto della manutenzione dei fiumi stessi. Le immagini viste dall’alto hanno già evidenziato uno stato di piena eccezionale. Il fascicolo per inondazione colposa e omicidio colposo plurimo rimane ancora a carico di ignoti ma sarebbe solo questione di pochi giorni.