Grazie al mini satellite italiano LICIACube, costruito dall’italiana Argotec, “possiamo dire che siamo stati il fotoreporter dell’impatto della sonda DART della NASA con il suo asteroide Dimorphos“. A scandirlo è l’ingegnere aerospaziale di Argotec, Giorgio Saita, all’indomani del successo della missione che ha scattato oltre 600 immagini dello scontro.
Parlando all’emittente piemontese Radio Veronica One, l’ingegnere Giorgio Saita, che ha partecipato alle operazioni di LICIACube, spiega che le immagini scattate dal satellite italiano “testimoniamo l’impatto della sonda della NASA”. “Le prime immagini – spiega – rappresentano il sistema binario che è target-obiettivo della sonda NASA, le successive testimoniano l’impatto, e poi ci sono le immagini che hanno la vera rilevanza scientifiche e che sono quelle che testimoniano cosa è successo dopo l’impatto. In particolare, in queste immagini si può vedere la creazione di detriti di rocce e materiale che si è staccato dall’asteroide dopo l’impatto: ed è stato questo il vero obiettivo della missione, testimoniare cosa è successo”.
Saita sottolinea inoltre che “ci vogliono circa 15 minuti per scaricare una foto scattata a 14 milioni di distanza dalla Terra” e che “ci vorranno mesi” per poter acquisire tutte le immagini scattate da LICIACube, il gioiello tecnologico prodotto da Argotec e primo oggetto italiano arrivato così lontano nello spazio profondo.