Sta arrivando anche sull’Italia parte della nube di gas che si è formata a seguito della fuga di metano dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Secondo le stime si tratta di una perdita che si aggira attorno alle 80mila tonnellate. Non ci sono rischi né di inquinamento né per la salute dei cittadini, in quanto il gas si è diluito nell’atmosfera. Come spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sui dati del rapporto dell’Istituto Norvegese per la ricerca sull’aria (Nilu), la nube si è divisa in 2 parti.
“Ho parlato con il Primo Ministro Jonas Gahr Store sull’ulteriore sostegno all’Ucraina. L’ho ringraziato per gli importanti contributi della Norvegia. Abbiamo anche parlato del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, di una maggiore vigilanza della Nato e di una più stretta cooperazione per la protezione delle infrastrutture critiche“. E’ quanto dichiarato su Twitter dal segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, che a breve terrà una conferenza stampa dopo la firma al Cremlino da parte del presidente russo Vladimir Putin ,dei trattati di annessione di quattro regioni ucraine occupate dalle forze di Mosca alla Federazione.
In merito alle esplosioni al gasdotto Nord Stream il presidente russo ha accusato gli ‘angolosassoni’ di sabotaggio. “L’annessione dei territori è per la volontà di milioni di persone“, ha dichiarato Putin. “Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta. Le popolazioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre”. E in merito all’Ucraina Putin ha sottolineato come la Russia esorti “il regime di Kiev a deporre le armi, fermare immediatamente le ostilità e rispettare la volontà popolare: noi siamo pronti a un tavolo di discussione. Ma le regioni annesse fanno parte della Federazione russa, non si torna indietro“. “Difenderemo la nostra terra con tutti i mezzi a nostra disposizione”, ha minacciato Putin.
Nube di gas: la perdita dal gasdotto inizia a indebolirsi
Copenaghen aveva stimato mercoledì che più della metà del gas contenuto nei due gasdotti – non operativi ma carichi di metano – era già fuoriuscito e che al resto sarebbe toccata la stessa sorte entro domenica.
Secondo una simulazione pubblicata oggi dall’istituto indipendente norvegese Nilu, specializzato in analisi dell’aria, da lunedì la nuvola di metano si è mossa sospinta dai venti verso diverse regioni svedesi e norvegesi, raggiungendo perfino il Regno Unito. Secondo le sue stime, dalle tubazioni danneggiate dei due gasdotti sono già fuoriuscite quasi 80mila tonnellate di metano. Si tratta di oltre quattro volte le emissioni annuali del settore petrolifero e del gas in Norvegia. Le emissioni di metano non sono pericolose per la salute umana, secondo le autorità, ma contribuiscono al riscaldamento globale.