Il Regno Unito si prepara al razionamento dell’energia: “è l’unico modo per evitare i blackout”

Scuole aperte solo 3 giorni a settimana, pub chiusi alle 21 e piscine solo con acqua fredda: il triste inverno del Regno Unito con il razionamento dell'energia
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Il Regno Unito si prepara a vivere un inverno di razionamento energetico, con blackout controllati per la crisi dell’energia provocata dalle sanzioni che gli stessi Paesi occidentali hanno imposto alla Russia dopo la guerra in Ucraina. Ieri sera il Daily Mail ha pubblicato un articolo in cui rivela le ultime indiscrezioni sulle scelte delle autorità britanniche, in base alle dichiarazioni di Kathryn Porter, consulente energetica di Watt-Logic, secondo cui il razionamento energetico è “molto probabile“. Liz Truss, Segretario di Stato per gli affari esteri e probabile successore di Boris Johnson come premier, ha aggiunto: “se non facciamo i razionamenti controllati, avremo i blackout incontrollati“.

In base alle attuali ipotesi, le autorità del Regno Unito stanno valutando di chiudere le scuole per tre giorni a settimana: gli studenti potrebbero andare in classe soltanto tre giorni su sette e con classi unificate, per ridurre il numero di stanze che richiedono il riscaldamento. Chiuderanno anche le piscine riscaldate, tra le attività più energivore in assoluto, mentre i pub dovranno chiudere alle 21 in una sorta di “coprifuoco” energetico. Molti pub, in realtà, stanno già abbassando le serrande in queste settimane per l’aumento vertiginoso del costo delle bollette, che stiamo vedendo anche in Italia.

Ma anche ai cittadini potrebbero essere chiesti sacrifici enormi, come evitare di utilizzare gli elettrodomestici nelle ore di punta e quindi di non cucinare prima delle 20:00. Resta da capire come tutto questo possa essere applicato.

Gli esperti sperano che sia “un inverno molto caldo e molto ventoso“, per usare meno i riscaldamento e sfruttare l’energia eolica. L’auspicio delle autorità è quello di evitare i blackout: sarà più complicata la vita per coloro che hanno l’auto elettrica, a cui potrebbe essere richiesto di caricarla soltanto la notte, dopo le 21.

Preoccupazione anche per il Sistema Sanitario: per risparmiare energia bisognerà spegnere apparecchiature, illuminazioni e controllare meglio le temperature in ospedali e laboratori. Ma il confine tra lotta agli sprechi e sacrifici è molto labile, perché la Confederazione Sanitaria britannica ha già detto che tutto questo provocherà “tempi di attesa più lunghi per le cure o tagli di assistenza ai pazienti“.

I comuni britannici potranno fare come già accaduto in Germania: spegnere i lampioni pubblici, i semafori, i riscaldamento centralizzati degli uffici pubblici e le illuminazioni dei monumenti. Non certo una bella situazione per le città. In questo scenario desolante, con un lockdown energetico forse anche più grave di quello del Covid-19 perché in questo caso non dovuto ad un virus ma alla carenza di materie prime, la domanda che tutti si pongono è relativa alle cause della crisi dell’energia, provocata dalle sanzioni che i Paesi occidentali hanno imposto alla Russia. Sanzioni che non hanno colpito la Russia mentre si sono rivelate un boomerang per l’occidente: vale la pena di continuare così?

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