Giornata particolarmente movimentata oggi per le scosse di terremoto in Italia, con numerosi eventi sismici da Nord a Sud nelle ultime ore, anche intensi al punto da provocare qualche danno e molta paura nelle zone epicentrali. Era da molto tempo che in Italia non si verificavano scosse di terremoto particolarmente rilevanti: la stagione estiva è trascorsa fortunatamente senza eventi sismici degni di nota per un trimestre abbondante ma poi oggi abbiamo avuto 5 scosse di magnitudo superiore a 3 nell’arco di poche ore lungo la Penisola, a poche ore dall’Equinozio d’Autunno che scoccherà proprio la prossima notte.
Il terremoto più forte di oggi: magnitudo 4.1 a Genova
Il terremoto più forte del giorno è stato l’ultimo, quello di Genova delle ore 15:39: è stato di magnitudo 4.1 e si è prodotto a 10.1km di profondità, con epicentro tra Bargagli, Trapena e Viganego. La scossa è stata avvertita in modo molto intenso a Genova, con un risentimento sismico del 5° grado Mercalli, tanto che migliaia di persone sono scese in strada per lo spavento. Non sono segnalati feriti, ma ci sono dei danni: nella Chiesa di Pieve Ligure si è registrata la caduta di calcinacci, in altre abitazioni i residenti hanno segnalato l’apertura di crepe. In corso i rilievi di Vigili del Fuoco e Protezione Civile, è probabile che alcune palazzine vengano dichiarate inagibili e i residenti evacuati. E’ stato inoltre interrotto il traffico ferroviario da Camogli a Genova e da Ronco Scrivia a Genova per verifiche tecniche sulla linea ferroviaria. La scossa è stata avvertita in modo particolarmente intenso, oltre che a Genova, anche a Chiavari, Rapallo, Recco, La Spezia, Savona, persino in Piemonte, Lombardia (fino a Milano) ed Emilia.
Lo sciame sismico al confine tra Marche e Abruzzo: due scosse di magnitudo 3.9 e 3.6 in tarda mattinata
Nella tarda mattinata il terremoto aveva impaurito il Centro Italia, al confine tra Marche e Abruzzo: la prima scossa è stata la più forte, di magnitudo 3.9 alle ore 12:24, seguita dopo un minuto alle 12:25 da una replica molto simile, di magnitudo 3.6, e poi da una miriade di scosse di assestamento, di cui sei con magnitudo superiore a 2.0. Anche in questo caso il risentimento sismico è stato del 5° grado Mercalli nelle aree più vicine all’epicentro, ma in comuni più piccoli e meno popolosi rispetto a Genova: si tratta di Civitella del Tronto, Folignano, Ascoli Piceno. Anche qui la gente s’è impaurita ed è scesa in strada, ma al momento non sono segnalati danni. La scossa è stata avvertita in tutta la fascia appenninica e adriatica del Centro Italia, da Ancona a L’Aquila e Pescara.
I terremoti dell’estremo Sud: magnitudo 3.6 sull’Etna e 3.2 nel mar Jonio
Nella notte il terremoto aveva colpito la Sicilia, sull’Etna, con una scossa di magnitudo 3.6 alle ore 04:21. Un sisma in area vulcanica ma non legato all’attività dell’Etna bensì alla normale attività delle faglie della Sicilia orientale, ed è stato distintamente avvertito in tutto l’hinterland etneo: Catania, Paternò, Acireale, Belpasso, Adrano, Mascalucia, Motta Sant’Anastasia, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, con un risentimento sismico del 4° grado Mercalli nelle aree epicentrali. Il risentimento sismico differisce dalla magnitudo in quanto si quantifica con la scala Mercalli che, a differenza della scala Richter, non misura l’intensità del sisma ma i suoi effetti sul territorio. Un terremoto, quindi, ha una sola magnitudo (Richter) ma più risentimenti (Mercalli) in base alla località: maggiore è la vicinanza all’epicentro, maggiore è il risentimento sismico che quindi cambia di zona in zona, anche in base alla conformazione geologica del suolo e alla tecnologia di costruzione dei fabbricati.
Per completare il quadro della giornata, un altro terremoto di magnitudo 3.2 con epicentro nel mar Jonio, al largo di Calabria e Sicilia, registrato dai sismografi dell’INGV alle ore 14:18: in questo caso non è stato avvertito dalla popolazione, anche perché si è verificato a grande profondità (ipocentro a 54.9km).
L’esperto dell’INGV: “nessuna relazione tra queste scosse, sono tutti fenomeni indipendenti”
Non c’è alcun nesso fra il terremoto di magnitudo 3,9 avvenuto nelle Marche, quello di magnitudo 4,1 in Liguria e quello di magnitudo 3,6 che ha colpito la Sicilia, nella zona dell’Etna: “non c’è alcuna relazione, le distanze fra i luoghi in cui sono avvenuti i terremoti sono di centinaia di chilometri perché possa esserci un nesso“, ha detto all’ANSA il sismologo Carlo Meletti, della sezione di Pisa dell’Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dei tre terremoti, il più profondo (24 chilometri) è stato quello avvenuto nelle Marche, a Folignano, in provincia di Ascoli Piceno: “è più profondo rispetto ai terremoti tipici dell’Appennino“, ha aggiunto l’esperto. “E’ localizzato in una fascia esterna che ha una sua sismicità“, ha aggiunto, con meccanismi diversi da quelli che si osservano nei terremoti tipici dell’Appennino. Ha delle peculiarità anche il terremoto avvenuto in Liguria, in una zona non molto sismica e nella quale non si sono rilevati storicamente terremoti troppo forti. Anche in questo caso il meccanismo è diverso da quello tipico dei terremoti dell’Appennino e legato alla compressione fra l’Appennino a Est e l’arco alpino a Ovest. Quanto al terremoto in Sicilia, sebbene sia avvenuto nell’area dell’Etna, è stato generato da un meccanismo indipendente dal vulcano e legato a faglie che si trovano nella zona, note ai sismologi.
Ancora un terremoto nel pomeriggio al Centro/Nord
Come se non bastasse, alle 17:48 un’altra scossa di terremoto ha colpito il Centro/Nord con epicentro a Sant’Annapelago nei pressi di Pievelago sull’Appennino Tosco/Emiliano. La scossa è stata di magnitudo 3.8 ed è stata distintamente avvertita a Pistoia e Lucca, ma anche nell’altro versante a Modena e Reggio Emilia. Alla scossa principale, ne sono seguite altre come se stesse per iniziare uno sciame sismico. La principale replica è stata alle 17:49 di magnitudo 3.6, la settima scossa di oggi con magnitudo superiore a 3.2 sull’Italia.