Nel Bacino Padano, dall’1 ottobre scatta il blocco alla circolazione dei diesel Euro 4 nelle città con più di 30 mila abitanti. La misura rientra nelle azioni per limitare l’inquinamento dell’aria. Da quest’anno, terminano le deroghe regionali riconosciute per far fronte alle limitazioni collegate al Covid ed entra in vigore il blocco dei veicoli Euro 4 diesel, come previsto dall’Accordo del Bacino Padano del 6 giugno 2017 fra Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Le limitazioni saranno valevoli dall’1 ottobre al 16 dicembre 2022 e dal 7 gennaio al 30 aprile 2023, con i veicoli diesel fino ad Euro 4 fermi per tutto il periodo.
Il piano prevede tre livelli di allerta: verde, arancione e rosso. La principale novità rispetto al passato è che gli Euro 4 non potranno circolare nemmeno in caso di livello verde. Ciò significa che non potranno circolare neanche quando la situazione dell’aria non sarà particolarmente negativa. In caso di livello arancione, lo stop riguarderà anche i mezzi privati Euro 5 diesel e quelli privati e commerciali Euro 2 benzina. Nel caso di allerta rossa, anche i veicoli commerciali euro 5 diesel resteranno fermi. In sostanza, solo chi ha auto elettriche o Euro 6 potrà muoversi sempre.
Il Comune di Verona firma la delibera
I sindaci dei comuni interessati si stanno muovendo per applicare la norma regionale sul territorio. Per esempio, il Comune di Verona ha firmato ieri, 21 settembre, la delibera. “Il piano antismog prevede tre gradi di allerta – verde, giallo e rosso – riferiti ai risultati delle stazioni di monitoraggio ARPA posizionati al Giarol Grande e in Corso Milano. Il blocco del traffico è valevole per le categorie di veicoli: Euro 0-1 benzina, Euro da 0 a 4 diesel, motocicli con certificato di circolazione rilasciato prima del 1° gennaio 2000”, si legge in una nota del Comune.
“Il divieto di circolazione vale, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, esclusi i festivi. Valevole anche per quest’anno la finestra di sospensione del provvedimento, a partire dal 16 dicembre compreso fino al 9 gennaio, per il periodo natalizio, quando le scuole sono chiuse e il servizio di trasporto pubblico ridotto. Come lo scorso anno, Arpav effettuerà due volte alla settimana i controlli sulle centraline scaligere e, in caso di superamento del livello di Pm10 nell’aria per più giorni consecutivi, scatteranno i livelli di allerta arancio o rosso, con eventuale blocco anche dei diesel euro 5”, conclude la nota del Comune di Verona.
Chiesta una deroga
Lo scorso 26 agosto, alla luce della “gravissima situazione socio economica che si sta prospettando in primis per le famiglie e le imprese”, Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente del Veneto, aveva chiesto una deroga anche per il 2022. Ma la lettera inviata al Ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, non ha avuto risposta. “Durante il lockdown e con la circolazione praticamente inesistente, le polveri sottili c’erano lo stesso”, ricorda Bottacin.
Anche Giorgio Capuis, Presidente del comitato veneto Aci, ha chiesto una deroga: “le Regioni hanno purtroppo le mani legate, trattandosi di un provvedimento comunitario. Ma, altre volte, si è riusciti a differire l’attuazione dei blocchi. Rivolgo dunque un appello alle istituzioni poiché la difficoltà del momento congiunturale attuale, inasprita dalla guerra in Ucraina, consiglia di non penalizzare l’utenza”.