Mentre la NASA punta a tornare sulla Luna con il programma Artemis, con l’obiettivo di “restarci” costruendo una base lunare, l’ipotesi alla quale stanno lavorando diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo è quella di utilizzare vele spinte dal sole per trasportare i materiali necessari alla sua costruzione.
Se ne è parlato lunedì 5 settembre in apertura del convegno internazionale di Meccanica celeste (Celmec) presso l’Università di Roma Tor Vergata. Oltre a Tor Vergata, le vele solari sono allo studio, in particolare, nella Università politecnica della Catalogna a Barcellona e nell’Università scozzese di Glasgow.
“Anche le missioni del programma Artemis faranno uso di nozioni di meccanica celeste”, ha detto all’ANSA una delle organizzatrici del convegno, Alessandra Celletti, del Dipartimento di Matematica dell’Università di Tor Vergata. Se adesso si tratta di individuare le orbite lunari ottimali, le future missioni potrebbero beneficiare di nuove applicazioni della meccanica celeste, sulla base di teorie che adesso cominciano a consolidarsi e promettono di aprire nuove possibilità per l’esplorazione.
“Si potrebbero utilizzare le vele solari per raggiungere la Luna e trasportare materiali utili per la futura base. Certamente sarebbero necessari tempi più lunghi, almeno sei mesi di viaggio“, ha osservato Celletti. “Si stanno studiando – ha proseguito – traiettorie a basso costo influenzate dal sole e dalla Luna e che potranno essere sfruttate in futuro. Le vele solari potrebbero diventare un mezzo di trasporto spaziale economico, che non utilizza carburante ma la forza del sole. Da anni sono in corso studi di fattibilità su questa tecnologia, che potrebbero diventare realtà in poco tempo“.
L’americana Breakthrough Initiatives ha obiettivi ancora più ambiziosi: inviare una flotta di vele solari in un viaggio di quattro anni luce verso la alla stella più vicina, Proxima Centauri, con l’obiettivo di cercare eventuali forme di vita.