Nella terribile alluvione che ha devastato le Marche il 15 settembre, sono morte 13 persone e molte altre sono state aiutate da soccorritori e volontari tra acqua, fango e tanta devastazione. A 20 giorni dal disastro, emerge la storia di un 70enne, salvato dalla sua casa completamente allagata a Pianello di Ostra (Ancona). A raccontarla è il figlio Michele, che ha voluto scrivere una lettera di ringraziamento al Questore di Ancona per il gesto dell’agente Daniele Romagnoli, 40 anni, di Monte San Vito.
In quella notte di paura, il 70enne si era ritrovato “completamente al buio, spaventato, bagnato e con una probabile ipotermia“. Un poliziotto della squadra cinofili, che fuori servizio opera come volontario della Croce gialla di Chiaravalle, altri due volontari, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, sono riusciti a portarlo fuori e caricarlo sull’ambulanza. “Quella notte ho visto arrivare questi ragazzi con l’ambulanza e per me è stato come vedere la salvezza, una luce nel buio in quella situazione disperata, solo Dio sa cosa hanno dovuto affrontare lungo la strada considerando che la nostra zona era stata colpita dall’ondata devastante dell’alluvione”, ricorda Michele.
Quella notte, la casa del padre era in uno stato indescrivibile: “senza esitare un attimo, sono entrati dentro casa che in quel momento era pericolante, allagata, piena di fango e con il rischio che potesse cadergli tutto addosso” e con “grande professionalità e sangue freddo sono riusciti a salvare Mario intrappolato sopra il letto dal mobilio della sua camera, allagata”. “Questi ragazzi – conclude Michele – sono stati meravigliosi e fondamentali e spero che continuino a fare soccorso perché sono bravissimi, non hanno avuto paura di nulla, voglio dire che sono degli ‘eroi‘, perché per fare quello che hanno fatto loro ci vuole veramente coraggio, un gran coraggio”.
Chi è Daniele Romagnoli
Daniele, 40 anni di Monte San Vito (Ancona), ha fatto del soccorso e dell’altruismo la sua missione, e lo dimostra quotidianamente svolgendo con dedizione e impegno il suo lavoro di poliziotto, in servizio presso la Squadra Cinofili della Questura di Ancona, nonché prestando servizio come volontario nel tempo libero nell’Associazione Odv Croce Gialla di Chiaravalle.
Dopo aver salvato Mario dall’alluvione e accertato che le sue condizioni erano stabili, Daniele si era prodigato per aiutare anche altre persone sfollate che chiedevano l’intervento dei volontari, essendo quello l’unico mezzo di soccorso sanitario riuscito a raggiungerli. Poco dopo, considerata l’impossibilità di raggiungere l’ospedale di Senigallia, i volontari avevano trasportato il 70enne all’ospedale di Jesi, affidandolo al personale sanitario.