Il Consorzio interuniversitario di ricerca per la valutazione della sicurezza e il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture (Fabre), di cui fanno parte l’Università di Camerino e l’Università Politecnica delle Marche, ha avviato uno studio per la comprensione dei fenomeni di collasso dei ponti che si sono verificati a seguito dell’alluvione del 15 settembre scorso nelle Marche, interessando una parte rilevante del territorio marchigiano.
Nella giornata di ieri, si è svolto un primo sopralluogo, durante il quale sono stati effettuati una serie di rilievi sul campo. Vi hanno partecipato un gruppo di ricercatori di Unicam, guidati dal Prof. Andrea Dall’Asta della Scuola di architettura e design, e di ricercatori di UnivPm, guidati dal Prof. Fabrizio Gara, insieme all’Ing. Stefano Stefoni della Direzione Protezione Civile-Regione Marche. Il gruppo di lavoro interdisciplinare comprende ricercatori di aree diverse e intende analizzare il problema sotto molteplici aspetti, quali quello strutturale, geotecnico e idraulico.
“Questa prima giornata di rilievi sul campo si è focalizzata sulle zone interessate dall’esondazione del Misa e del Nevola“, spiegano da Unicam. “L’obiettivo – viene aggiunto – è quello di individuare le principali criticità delle infrastrutture del nostro territorio e fornire utili informazioni per la pianificazione di azioni di mitigazione del rischio più efficaci”. “Nel futuro dovremo confrontarci sempre più spesso con eventi metereologici estremi – concludono dall’ateneo – ed è quindi importante creare sinergie tra il mondo accademico e le istituzioni per individuare percorsi e programmi di breve e lungo periodo che ci permettano di affrontare situazioni critiche con un livello di sicurezza maggiore”.