Verona si unisce all’elenco delle grandi città (Milano, Torino, Bologna) che hanno deciso di posticipare l’accensione dei riscaldamenti per via delle alte temperature di questi giorni. Il sindaco Damiano Tommasi, infatti, ha firmato il posticipo del periodo di accensione del riscaldamento, a fronte di una situazione meteo che vede il perdurare di temperature superiori alla media anche per la settimana prossima.
Il provvedimento tiene inoltre in considerazione l’esigenza di contenere le emissioni di inquinanti atmosferici, tra qui quelle legate all’utilizzo degli impianti termici. L’accensione dei termosifoni negli edifici privati e pubblici è pertanto rinviata al 2 novembre. Fanno eccezione gli ospedali e le strutture sanitarie, le case di riposo, gli ambulatori medici e gli edifici in cui si trovano persone fragili e con disabilità. Esclusi dal provvedimento anche asili nido e scuole dell’infanzia.
In base alle nuove limitazioni invernali antismog è fatto obbligo di mantenere la temperatura massima a +19°C in abitazioni e uffici e a +17°C all’interno degli edifici industriali e artigianali.
“Un’ordinanza che sarà revocata qualora le condizioni atmosferiche cambiassero e ci fosse più freddo”, spiega l’assessore all’Ambiente Tommaso Ferrari. “Un provvedimento che va incontro all’esigenza di contenere il consumo di gas, in linea con la sensibilità dell’Amministrazione sui temi legati alla sostenibilità ambientale. Naturalmente il provvedimento non si applica ai luoghi in cui sono presenti persone fragili, malate o bambini piccoli, per i quali l’attenzione è sempre massima”.