“Oggi abbiamo anticipato la scadenza dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, un obbligo vaccinale era già scaduto il 15 giugno per tutte le altre categorie. Abbiamo adottato questa decisione perché oggi il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati noti alla comunità scientifica oggi l’impatto del Covid sugli ospedali è limitato, c’è una stabilizzazione e una diminuzione dell’incidenza dei casi di contagio e del tasso di occupazione dei letti in area medica e in terapia intensiva“: lo ha detto il ministro alla Salute Orazio Schillaci pochi minuti fa nella prima conferenza stampa con il premier Meloni dopo il Consiglio dei Ministri
“A questo si aggiunge – ha proseguito Schillaci – il problema della grave carenza del personale medico e sanitario nei nostri ospedali, carenza che deriva da una programmazione sbagliata negli ultimi dieci anni con il ricorso sempre più frequente a medici extracomunitari o ai medici a gettone, che percepiscono emolumenti pari da due a cinque volte quelli che sono percepiti dai medici che operano nel servizio sanitario nazionale, e quindi crediamo fortemente che aver rimesso a lavorare nelle nostre strutture questi medici e questi operatori sanitari serve innanzitutto per contrastare proprio la carenza che si registra sul territorio, e questo è importante per garantire l’effettività del diritto alla salute che è sancito dall’articolo 32 della nostra costituzione“.
“Approfitto di questa occasione per ribadire quella che è stata l’importanza dei vaccini nel contrasto alla pandemia del Covid-19 e per ringraziare sentitamente i medici e tutti gli operatori sanitari che in questi anni si sono prodigati contro il Covid-19 pagando anche un pesante tributo di vittime – ha detto ancora Schillaci – e concludo facendo un ultimo commento su quello che il Presidente vi ha già annunciato, stamane alle 8 ho firmato un’ordinanza che proroga l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie in relazione non solamente allo scenario del Covid-19 ma al fatto che ci stiamo approssimando alla stagione influenzale. Voglio chiarire molto bene che mai abbiamo pensato di non andare in questa direzione, non è un ripensamento, non ho mai dichiarato che non sarei andato in questa direzione e questa è una scelta condivisa anche con il primo ministro“.
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti, Schillaci detto: “credo che la salute pubblica non debba essere un problema ideologico né burocratico, bisogna avere un approccio sereno e scientifico nell’interesse unico dei malati che sono da sempre al centro della mia attenzione, da medico, e oggi da ministro. Se arriveranno nuove varianti saremo pronti in ogni momento ad intervenire. C’è stata qualche polemica sul fatto che il bollettino diventi settimanale, ma i dati vengono tutti i giorni raccolti e avere una stima settimanale dal punto di vista statistico ci dà anche una maggiore certezza rispetto di ciò che stiamo monitorando rispetto a una valutazione quotidiana. I dati ci sono, non sono secretati, sono in qualunque momento a disposizione delle autorità competenti. Laddove ci fossero da un giorno all’altro variazioni importanti saremo i primi a comunicarlo. Per quanto riguarda l’isolamento dei cinque giorni ci stiamo lavorando: oggi abbiamo avuto le prime riunioni scientifiche con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, dello Spallanzani che è l’Istituto di ricerca scientifica che si occupa di malattie infettive e con Aifa. Vedremo quale sarà l’evoluzione del quadro epidemiologico e, ribadisco, ogni decisione verrà presa sempre e solo nell’interesse dei pazienti“.