È previsto nel 2028 il lancio della missione europea ExoMars verso Marte e l’arrivo sul Pianeta Rosso del rover Rosalind Franklin potrà avvenire 2 anni dopo: lo ha annunciato oggi il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Josef Aschbacher, in occasione di una conferenza stampa al termine del Council dell’ESA. Inizialmente organizzata con l’agenzia spaziale Russa, la missione avrebbe dovuto essere lanciata quest’anno, ma la collaborazione è stata sospesa dopo la rottura delle relazioni a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
Nel marzo scorso, era stato ipotizzato il lancio di ExoMars nel 2026, ma già durante l’estate si parlava di un possibile slittamento al 2028. Nella due giorni del Council dell’ESA, si è stabilito che non sarà possibile partire prima del 2028 a causa della necessità di installare nuove tecnologie sul rover destinato a cercare su Marte tracce di vita microbica, ha detto Aschbacher. Nei mesi scorsi si è lavorato anche per sostituire le tecnologie che avrebbero dovuto essere fornite dalla Russia. “Sul rover Rosalind Franklin si sta lavorando sia sul computer di bordo e il software, sia sulle caratteristiche meccaniche necessarie per affrontare la fase delicata dell’atterraggio su Marte”, ha detto David Parker, responsabile dell’ESA per l’Esplorazione umana e robotica.
Aschbacher ha anche reso noto che i lanci delle prossime missioni ESA sono previsti anche con il razzo Falcon 9 di SpaceX. La prima missione spaziale europea a essere lanciata con il vettore sarà il telescopio spaziale Euclid, il cui lancio, inizialmente previsto nel 2022 con un razzo Soyuz, è in programma entro l’anno. E’ possibile invece che la missione Hera per la difesa planetaria possa partire nel 2024 con un Ariane 6: se il nuovo lanciatore europeo non sarà ancora disponibile, si potrà utilizzare un Falcon 9.
Anche le missioni Galileo M10 e Galileo M11 avrebbero dovuto essere lanciate con la Soyuz. Per queste ultime si guarda alla possibilità di lanciare con l’Ariane 6 e la decisione è attesa nella prima metà del 2023, ha detto il direttore dell’ESA per il Trasporto spaziale Daniel Neuenschwander.
“Abbiamo fatti grandi progressi, quattro risoluzioni verranno adottate dalla conferenza ministeriale per l’ulteriore sviluppo dell’Agenzia, insieme a 18 decisioni, che prevedono anche i lanci di Euclid, Hera ed earthCARE tra il 2023 e il 2024,” ha affermato il direttore generale ESA, che ha anche ribadito che l’obiettivo Marte resta “la priorità della comunità scientifica“.
Dopo il lancio, atteso nel 2023, Euclid studierà l’espansione dell’universo, mentre la sonda Hera dovrebbe volare a fine 2024 verso l’asteroide recentemente deviato dalla NASA nell’ambito della missione Dart. Il programma per il nuovo lanciatore Ariane 6, che succederà all’Ariane 5 e svolgerà le missioni precedentemente effettuate dal razzo russo Soyuz, è stato avviato nel 2014. Inizialmente previsto per il 2020, il primo volo dell’Ariane 6 è già stato posticipato di due anni a causa della pandemia Covid-19 e delle difficoltà di sviluppo. A febbraio, l’invasione russa dell’Ucraina ha interrotto la cooperazione europea con la Russia, con la sospensione dei lanci di Soyuz dal Centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana francese.
Prosegue intanto il programma dei lanci con i razzi europei e il prossimo, in programma a metà dicembre con un Ariane 5, è quello del satellite Meteosat di nuova generazione. Per quanto riguarda invece la ISS, David Parker, Director of Human and Robotic Exploration, ha confermato, rispondendo a una domanda sulle relazioni con la Russia, che sulla Stazione Spaziale Internazionale “le esplorazioni e le operazioni proseguono come sempre“.